Sulmona, polizia penitenziaria. I sindacati: “Rivedere la pianta organica”

SULMONA – Organici di polizia penitenziaria: i sindacati locali della polizia penitenziaria di sulmona avvertono che qualora non sara’ rivista la pianta organica della polizia penitenziaria di almeno 40 unita’ nel ruolo agenti ed assistenti manifesteranno in maniera forte e si opporranno all’apertura del nuovo padiglione.

Sono andati giù duro le segreterie locali di Sappe, Osapp, Sinappe, UIL PA PP, USPP, Cisl FNS e CGIL FP nella lettera inviata al Provveditore Amministrazione Penitenziaria Carmelo Cantone, alle Segreterie Regionali di categoria e, per conoscenza, al nuovo Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Carlo Renoldi e al Dirigente Generale del Personale e delle Risorse Massimo Parisi.

Lo hanno fatto in risposta alla proposta di assegnazione degli organici di polizia penitenziaria collegata ai corsi di formazione rivolto ai nuovi agenti del 179° e 180° corso e posta quale ordine del giorno della contrattazione che il 31 Marzo p.v. si terrà a Roma tra il Provveditorato dell’Amministrazione del Lazio(LAM), Abruzzo e Molise e le rispettive segreterie regionali di categoria.

Le locali organizzazioni sindacali della Casa Reclusione di Sulmona, nel prendere cognizione della proposta del Prap LAM di ridistribuzione delle assegnazioni, infatti, si sono dette fortemente preoccupati per le indicazioni di massima date circa le unità che proprio presso la Casa Reclusione vorrebbero venissero assegnate.

La proposta fatta è risultata, alla stregua anche e soprattutto della prossima apertura del nuovo padiglione, non solo oltraggiosa ma anche e soprattutto del tutto irricevibile oltre che provocatoria -hanno sottolineato le OO.SS. sulmonesi-. Pensare di aprire un padiglione con l’integrazione di sole 9 unità è un insulto all’intelligenza delle OO.SS. stesse e, soprattutto, di coloro i quali, attualmente in servizio presso la CR di Sulmona, saranno chiamati a compensare l’inevitabile sfacelo che ne deriverà qualora non si rivedesse in positivo il rilancio della proposta avanzata.

Del tutto inapplicate sarebbero inoltre, secondo i sindacati peligni, le indicazioni fornite dalla competente direzione Generale del personale e delle risorse laddove nella ridistribuzione degli organici si debba tener conto della presenza di circuiti AS, ovvero apertura di nuovi padiglioni. Due variabili dominanti nella strutturazione attuale del carcere peligno.

Di primaria importanza risulta essere, altresì, per la ridistribuzione degli organici di cui sopra, la propedeuticità derivante dalla necessità di adeguare la pianta organica dell’Istituto di Sulmona a quella di realtà a totale vocazione AS. Vocazione che non va riferita, quindi, al solo nuovo padiglione ma alla totale impostazione AS data sin dal 2013 AS al penitenziario in questione. Un Adeguamento che dovrà tener quindi conto di ulteriori 200 detenuti ad Alta Sicurezza in una realtà che ne conta già 400. Senza questa procedura , secondo i sindacalisti locali, non potrà, nè dovrà seguire alcuna determinazione in merito all’assegnazione del personale oggetto della contrattazione del 31 marzo p.v.

le OO.SS. di Sulmona hanno sollecitato la Parte Pubblica e le OO.SS. Regionali a farsi carico delle indicazioni da loro date significando che qualora dovessero emergere dati contrastanti rispetto alla proposta di invio di almeno 40 unità di polizia penitenziaria per l’apertura del nuovo padiglione, riterranno gli attori che scenderanno in campo e che decideranno sulle sorti dei rinnovati organici, diretti responsabili di qualsiasi problematica sarà correlata alla mancanza di adeguato personale, ovvero situazione annessa alla mancata compensazione del disavanzo di poliziotti allo stato attuale già di per sé grave.

Non è mancato, infine, l’invito rivolto ai vertici dell’Amministrazione a rendersi garanti delle promesse fatte il 26 Gennaio scorso dall’allora Capo del Dipartimento Bernardo Petralia ed il cui contenuto non può che fare parte del passaggio di consegne caratterizzante l’avvicendamento appena materializzatisi.

Va da sé che qualora nella contrattazione del 31.03.2022, che dovrà dipanare la delicatissima incombenza, dovessero non essere rispettati i requisiti in tale missiva evidenziati si procederà all’attivazione di una fase conflittuale che ergerà le scriventi OO.SS. a paladini di una politica imperniata alla non apertura del nuovo padiglione.(laquilablog)

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