Rivolta in carcere a Bologna, 40 rinviati a giudizio
L’udienza preliminare per le proteste del marzo 2020
In quaranta sono stati rinviati a giudizio a Bologna per aver partecipato, il 9 marzo 2020, alla rivolta scoppiata nel carcere della Dozza, in concomitanza con altre proteste simili in giro per l’Italia all’inizio dell’emergenza Covid. La prima udienza è fissata per il 18 dicembre 2023. Otto imputati hanno optato per riti alternativi, abbreviati e patteggiamenti e le loro posizioni si discuteranno il prossimo 14 luglio davanti al Gup.
La Procura contesta a vario titolo episodi di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, con il lancio di sgabelli, sedie, gambe di tavoli contro la polizia penitenziaria, e danneggiamento. Otto erano stati indicati come gli istigatori, nella ricostruzione dell’accusa: avrebbero distrutto le plafoniere al neon in un corridoio, gridando “Liberta’, ora distruggiamo tutto”. Due detenuti rispondono di tentata evasione, per quando cercarono di calarsi dal tetto, ma furono fermati dagli agenti, mentre altri lanciavano oggetti per impedire l’intervento delle forze dell’ordine.
L’udienza preliminare si è tenuta nell’aula bunker dello stesso carcere bolognese.(tg24.sky.it)