È stata siglata oggi a Palazzo Vidoni dai ministri per la Pubblica amministrazione, dell’Interno, della Giustizia, della Difesa e dell’Economia e delle finanze tramite il suo delegato, l’ipotesi di accordo di lavoro per il triennio 2019-2021, relativo ai circa 430.000 addetti della Polizia di Stato, della Polizia penitenziaria, dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza e delle Forze armate. L’intesa è stata sottoscritta da tutti gli organismi di rappresentanza militare e da tutte le organizzazioni sindacali rappresentative delle forze di polizia a ordinamento civile. L’accordo riconosce aumenti economici a regime di circa 128 euro medi lordi (comprese le competenze accessorie), con riferimento all’intero comparto, pari a un incremento percentuale del 4,26% sulla retribuzione media relativa all’anno 2018. Più precisamente, l’incremento medio sul solo trattamento stipendiale (fondamentale) è di circa 100 euro lordi con riferimento all’intero comparto. “Esprimo grande soddisfazione per la firma dell’accordo – sottolinea il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta – che arriva dopo una trattativa serrata, cominciata nel maggio scorso. Ho fortemente voluto l’apertura del tavolo negoziale, rispetto al quale l’ipotesi di accordo ha ricevuto un consenso unanime tutt’altro che scontato, e con questo obiettivo mi sono impegnato con gli altri ministri per risolvere le problematiche aperte e chiudere il rinnovo entro l’anno. Era doveroso riconoscere il ruolo e le funzioni – con il concetto della ‘specificità’ che sono stato io a introdurre anni fa – del personale più direttamente coinvolto nelle funzioni di tutela della legalità, della difesa e della sicurezza del Paese, in prima linea durante questi due anni di pandemia. Dopo la firma, martedì scorso, per il contratto del comparto funzioni centrali, si compie un altro passo avanti fondamentale per restituire ai ‘volti della Repubblica’, come il presidente Mattarella ha definito i dipendenti pubblici, la centralità che meritano. Il Governo ha mantenuto gli impegni. Abbiamo scritto un altro pezzo della coesione sociale di cui abbiamo bisogno”. “Dopo un ampio confronto con le rappresentanze del personale del comparto sicurezza e difesa, oggi abbiamo finalmente sottoscritto l’accordo per il rinnovo contrattuale del personale non dirigente per il quale esprimo grandissima soddisfazione”, dichiara la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. “Per la prima volta, anche grazie alle cospicue risorse aggiuntive ottenute, siamo in presenza di un contratto che riconosce concretamente la specificità del ruolo e dei compiti degli operatori e valorizza le attività peculiari di ciascuna Forza di polizia. Questo risultato, insieme al fondo per le assunzioni introdotto dalla legge di bilancio che il Parlamento si appresta ad approvare, premia anche lo straordinario impegno delle donne e degli uomini dell’intero comparto nella gestione dell’emergenza pandemica. Un riconoscimento dovuto per quel servizio ai cittadini e dedizione che, come ministro dell’Interno-Autorità nazionale di pubblica sicurezza, ho modo di apprezzare ogni giorno”. “Ciò che avviene in carcere – evidenzia la ministra della Giustizia, Marta Cartabia – è poco visibile, ma riguarda tutti. Questa firma è un riconoscimento doveroso al lavoro e ai sacrifici delle diverse articolazioni della polizia penitenziaria, che svolge un servizio altissimo per la Repubblica. Nonostante le difficoltà della pandemia, ha sempre assicurato la continuità di un compito essenziale”. “Oggi abbiamo raggiunto un importante risultato per il personale del comparto difesa e sicurezza – afferma il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini – e che non preclude ulteriori iniziative a tutela delle donne e degli uomini delle Forze Armate e delle Forze di polizia. Un provvedimento che risponde alle giuste istanze di coloro che, ogni giorno, lavorano per le Istituzioni, per i cittadini. È un significativo riconoscimento normativo, economico e morale dell’impegno professionale, della specificità e del ruolo fondamentale di chi opera nella Difesa per la vita del Paese. E di questo ne sono profondamente orgoglioso”. “Con il rinnovo del contratto del comparto difesa e sicurezza il Governo riconosce l’impegno di una categoria di lavoratori fondamentale per il Paese, soprattutto nei mesi difficili della crisi pandemica”, puntualizza il ministro dell’Economia, Daniele Franco. L’intesa istituisce varie indennità finalizzate a riconoscere le attività specifiche effettuate da ogni singolo corpo e forza, prevedendo l’istituzione di appositi istituti accessori per il controllo del territorio (Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri), per il servizio espletato presso i singoli istituti di pena (Polizia Penitenziaria), per l’attività di verifica ispettiva tributaria per il contrasto all’evasione fiscale (Guardia di Finanza), nonché una serie di indennità operative per le specifiche attività delle Forze armate, svolte sia sul territorio nazionale che durante le missioni all’estero. Inoltre viene istituita una specifica indennità per compensare impieghi e funzioni del personale del settore cyber, che fronteggia attacchi informatici alle infrastrutture strategiche del Paese. Ulteriori risorse sono state previste per finanziare la contrattazione e la concertazione a livello di ogni singola amministrazione per l’efficienza dei servizi istituzionali. L’accordo introduce istituti normativi di particolare spessore sociale in materia di tutela della genitorialità, di congedo solidale, che prevede in particolare la cessione delle ferie per assistere i figli minori con necessità di cura e assistenza costante, nonché di tutela della dipendente inserita nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere. Parte ora l’iter procedurale che porterà al recepimento dell’intesa siglata oggi in un decreto del Presidente della Repubblica, per permettere al personale interessato di fruire dei riconoscimenti retributivi nei primi mesi del 2022.