Tensioni in carcere, Lega e Fdi: “Inaccettabili le condizioni di lavoro della polizia penitenziaria”
I consiglieri annunciano un sopralluogo al San Giorgio
Dopo le tensioni accesesi nel carcere di San Giorgio nei giorni scorsi, i consiglieri regionali Vittorio Fantozzi (Fdi) ed Elisa Montemagni (Lega) e i consiglieri comunali Marco Martinelli (Fdi) e Giovanni Minniti (Lega) sono tornati a parlare delle “condizioni inaccettabili” in cui operano gli agenti della polizia penitenziaria nella casa di detenzione.
“Da tempo – affermano Montemagni e Minniti – denunciamo, al pari dei sindacati di categoria, le disastrose condizioni del carcere San Giorgio di Lucca. A prescindere dalla situazione strutturale dell’edificio quello che preoccupa maggiormente è la carenza di personale e le continue proteste dei detenuti che mettono a rischio l’incolumità degli agenti. Ci chiediamo, dunque cosa si aspetti per risolvere le tante criticità che, noi stessi, abbiamo potuto verificare personalmente in un sopralluogo fatto qualche mese fa nello stesso penitenziario lucchese. I poliziotti, come detto in numero non adeguato sono sottoposti ad uno stress continuo ed inaccettabile e comincia ad essere sempre più preoccupante l’escalation di episodi violenti da parte dei reclusi. Non è più, dunque, possibile attendere e occorre che il Ministero si faccia pieno carico delle sue responsabilità, prima che possa accadere qualcosa d’irreparabile. Da parte nostra siamo pronti a recarci nuovamente al San Giorgio, magari accompagnati da un nostro deputato che possa quindi portare poi l’annosa problematica direttamente nell’aula parlamentare, con un’interrogazione al Ministro”.“Non possiamo più rimanere inermi di fronte agli allarmi degli agenti di polizia penitenziaria di Lucca. Da anni il carcere cittadino versa in una grave situazione di insicurezza, basti pensare che per ogni turno 4 agenti di trovano a dover controllare 90 detenuti – spiegano ancora Fantozzi e Martinelli -. Faremo un sopralluogo alla struttura penitenziaria per renderci conto di persona della situazione per poi portare le istanze dei poliziotti penitenziari nelle sedi competenti. Ad oggi non ci sono stati interventi né dal livello regionale né da quello nazionale. Tra i detenuti ci sono anche persone con disturbi psichiatrici che non dovrebbero stare insieme agli altri ma in un reparto dedicato ma che, per motivi di spazi ridotti, a Lucca non è presente per cui è impossibile isolarli. La carenza di personale è diventata endemica: le 93 unità previste a suo tempo non sono state mai raggiunte e la sicurezza è perciò a forte rischio. L’altra sera c’è stato un tentativo di rivolta con incendi appiccati in varie celle, situazione rientrata solo grazie alla grande professionalità degli agenti in servizio. Al carcere di Lucca si continuano ad assegnare detenuti pericolosi in barba alla carenza di spazi e personale“.(luccaindiretta)