Carcere di Belluno: “Ancora un’aggressione contro la polizia penitenziaria della sezione psichiatrica”
La denuncia dei sindacati che hanno chiesto un incontro urgente con il prefetto
BELLUNO – Ancora un’aggressione contro la polizia penitenziaria della sezione psichiatrica della Casa Circondariale di Belluno. A denunciare i nuovi, gravi eventi sono le organizzazione sindacali rappresentative presso l’istituto di Belluno.
“Tra i vari sgradevoli episodi di quest’ultimo periodo – riferiscono in una nota i sindacati – l’apice è stato raggiunto nella giornata di martedì, dove un “paziente detenuto” della sezione Articolazione per la Tutela della Salute Mentale, già allontanato tempo fa dalla casa circondariale per motivi di sicurezza, ha aggredito due unità di polizia penitenziaria in servizio presso la sezione, prima con le gambe metalliche di un tavolo che aveva rotto per lo scopo, poi con una lametta occultata negli indumenti. Solo la calma e la professionalità dei due poliziotti hanno limitato i danni fino all’arrivo di altro personale che allarmato accorreva in soccorso”.
Le organizzazione sindacali denunciano inoltre “la passività del provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria per il Triveneto e del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, che ancora non hanno provveduto alla chiusura della sezione psichiatrica della Casa Circondariale di Belluno, come deliberato dalla Giunta Regionale del Veneto (delibera n°793 dell’11 giugno 2019), per inadeguatezza strutturale e sanitaria”.
“Reparto che continua a barcollare, in assenza di presidi medici adeguati per una sezione particolare come quella in esame, dove gli utenti continuano nella loro regressione patologica, mettendo a repentaglio la loro incolumità e quella dei poliziotti in servizio”.
Per questi motivi i sindacati hanno chiesto un incontro urgente con il prefetto di Belluno, per aggiornarlo sulle gravi condizioni di sicurezza all’interno dell’istituto bellunese, acutizzate dalla carenza di personale. OT (oggitreviso)