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Nordio a Tirana per bilaterale Italia-Albania

Dichiarazione congiunta del Ministro della Giustizia della Repubblica italiana, Carlo Nordio, e del Ministro della Giustizia della Repubblica d’Albania, Ulsi Manja

Noi, il Ministro della Giustizia della Repubblica Italiana e il Ministro della Giustizia della Repubblica d’Albania, ci siamo incontrati oggi a Tirana nel quadro delle nostre eccellenti relazioni bilaterali.

Nel corso dei nostri colloqui abbiamo riconosciuto l’importanza delle attività congiunte già avviate tra le nostre Amministrazioni sulla base delle esistenti intese concluse in passato.  Abbiamo inoltre deciso di sviluppare la cooperazione in materia della legislazione, della cooperazione giudiziaria, del funzionamento delle istituzioni giudiziarie, del controllo delle libere professioni, dell’esecuzione della pena, dell’amministrazione penitenziaria, della formazione del personale penitenziario.

 Con questi obiettivi, abbiamo concordato di coordinare ogni sforzo per:

  1. il rafforzamento ed eventuale miglioramento degli strumenti di cooperazione giudiziaria;
  2. l’attuazione dei protocolli operativi derivanti dall’attuazione delle convenzioni internazionali e dell’Unione Europea;
  3. lo scambio di esperienze nella redazione degli atti giuridici e regolatori, in relazione all’attività di loro competenza, necessari per garantire il funzionamento e l’efficienza dei sistemi giudiziari in conformità con gli standard dell’Unione Europea e delle organizzazioni internazionali a cui aderiscono entrambi i paesi.

Alla luce di quanto già previsto nel Memorandum d’Intesa del dicembre 2017, abbiamo deciso di dare priorità all’assistenza giudiziaria reciproca nella lotta alla criminalità transnazionale organizzata e al terrorismo internazionale; nel contrasto al riciclaggio dei capitali illegali; nella lotta al traffico illegale di esseri umani e di droga.

Nell’àmbito del settore penitenziario, abbiamo salutato con favore il riavvio dei trasferimenti delle persone condannate, con un contingente di detenuti negli istituti penitenziari italiani di nazionalità albanese ritornati in Albania con l’auspicio di incrementare in futuro il numero. Abbiamo altresì concordato che le nostre rispettive amministrazioni penitenziarie continueranno a dare corso al trasferimento dei detenuti nei loro paesi di origine, per attuare concretamente quanto previsto dalla Convenzione di Strasburgo nel 1983 e quanto disposto dal Memorandum d’Intesa bilaterale firmato a Roma il 23 aprile 2002 e dal Protocollo d’Intesa bilaterale firmato a Tirana il 15 febbraio 2017.

Al fine di promuovere una maggiore efficienza rispetto ai punti sopra indicati, abbiamo convenuto che saranno organizzate, con l’assistenza e la partecipazione del magistrato di collegamento italiano, riunioni periodiche tra i competenti uffici delle nostre Amministrazioni, responsabili della cooperazione giudiziaria, in cui saranno esaminati casi concreti, situazioni complesse e questioni interpretative che sorgono anche a seguito di modifiche legislative a livello nazionale.

Abbiamo infine concordato sulla opportunità di aggiornare e integrare il Protocollo d’Intesa bilaterale del 2017 e di avviare negoziati sui seguenti temi:

  1. formalizzazione del principio procedurale del Ne bis in idem nella nostra cooperazione;
  2. introduzione di uno strumento di riconoscimento reciproco delle misure restrittive delle libertà personali, simile al mandato d’arresto europeo, che potrebbe sostituire quello tradizionale dell’estradizione.

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