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Si apre mercoledì 28 agosto la XVII edizione dei Giochi Paralimpici estivi e quella di Parigi sarà un banco di prova importante per tutto il movimento dello sport per disabili. La svolta è arrivata nell’ottobre 2021, coronando un vecchio sogno del Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli: un nuovo sistema di reclutamento nei Gruppi Sportivi espressione delle Forze Armate e dei Corpi di Polizia attraverso concorsi riservati, che ricalcasse quello in uso ormai da un ventennio per lo sport olimpico.

Le Fiamme Azzurre, già protagoniste di una iniziativa pionieristica nata nel luglio 2007 con il Protocollo d’Intesa Dap-Cip, si sono prontamente adeguate e già nell’ottobre 2022 è stato pubblicato il primo bando di assunzione – in deroga ai requisiti fisici previsti per il reclutamento nella Polizia Penitenziaria – diretto agli atleti paralimpici di livello mondiale.

I frutti del nuovo corso si vedranno già a Parigi 2024: non tanto sul piano numerico, in quanto anche questi reclutamenti devono rispondere ai criteri stabiliti per le discipline olimpiche, quanto sul piano della qualità. In questo senso resiste il record di partecipazione, fissato dai 16 presenti a Tokyo 2020 (edizione ritardata al 2021 a causa dell’emergenza pandemica), che viene comunque eguagliato.

Ma i 16 atleti che saranno in gara – in sette discipline – fino all’8 settembre 2024 sono campioni che già hanno vinto medaglie a livello europeo, mondiale o addirittura paralimpico, nelle precedenti edizioni dei Giochi estivi.

Basti pensare al lanciatore non vedente Oney Tapia, popolarissimo anche al di fuori delle pedane di peso e disco, come pure ai nostri plurimedagliati uscenti della piscina, Xenia Francesca Palazzo, Federico Morlacchi e Simone Ciulli (accompagnati dai promettenti nuovi arrivi Alessia Berra e Federico Bicelli). Proverà a riconfermarsi sul podio paralimpico anche la judoka Carolina Costa, che per il bronzo di Tokyo non portava i colori delle Fiamme Azzurre, ma in Francia sarà accompagnata da un nostro tecnico, l’ex campione del tatami Francesco Faraldo.

Nello staff tecnico della para-atletica, per la Polizia Penitenziaria, ci sarà pure Stefano Ciallella, che avrà un occhio di riguardo – oltre che per Tapia – per il campionissimo della velocità paralimpica Maxcel Amo Manu e per Alessandro Ossola, già nostro portacolori a Tokyo.

La tradizione paralimpica delle Fiamme Azzurre proseguirà nel dressage con Francesca Salvadè: l’eredità è quella dei due bronzi conquistati in Giappone nella stessa disciplina da Sara Morganti (ora in forza ad altra amministrazione). E torniamo nel mondo del paraciclismo con la pistard Claudia Cretti, ricordando le nostre prime medaglie conquistate da Fabio Triboli a Pechino 2008.

Una novità assoluta sarà invece quella del taekwondo, grazie al siciliano Antonino Bossolo: una forma di risarcimento tardivo per la nostra Federica Mastrantoni, che pur essendo una grandissima esponente della disciplina, non era mai riuscita a partecipare ai Giochi Olimpici, beffata due volte da un controverso sistema di qualificazione.

Gli ultimi quattro esponenti della nostra spedizione – tutti triathleti, tre dei quali medagliati a Tokyo – meritano una particolare spiegazione. Arrivano dall’argento nel triathlon Ipovedenti Anna Barbaro e la guida Charlotte Bonin, mentre Giovanni Achenza tre anni fa aveva vinto il bronzo della prova di wheelchair (carrozzina). Nessuno dei tre appartiene tuttavia formalmente alla sezione paralimpica delle Fiamme Azzurre propriamente detta: Charlotte è una nostra ex triathleta con due partecipazioni olimpiche, che ora accompagna Anna, assunta nei ruoli civili del Ministero della Giustizia. A sua volta il veterano Achenza è un atleta disabile appartenente al Gruppo Sportivo in virtù del vecchio sistema, con la segnalazione del Comitato Italiano Paralimpico. E poi c’è un caso più unico che raro, quello di Giuseppe Romele: originario della Val Camonica ha iniziato a gareggiare nello sci nordico (bronzo a Pechino 2022), ma nella disciplina multipla estiva si è rivelato vincendo quest’anno la prova di Coppa del Mondo a Montreal, sempre nella categoria dei “wheelchair”. A questo punto potrebbe essere il primo tra i nostri atleti a competere sia all’Olimpiade estiva sia a quella invernale, con appuntamento a Milano-Cortina 2026.

Si comincerà giovedì 29 agosto, per noi con nuoto, ciclismo su pista e taekwondo: cerimonia di chiusura in programma domenica 8 settembre, dopo le finali degli sport di squadra e delle prove di maratona.

Per approfondire la storia delle Fiamme Azzurre paralimpiche, in allegato la retrospettiva da Pechino 2008 a Tokyo 2020.

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