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Carceri: Sisto, disordini Bari non c’entrano con decreto


“Quello che è accaduto nel carcere di Bari non è legato a problemi di sovraffollamento e non ha nulla a che vedere con il decreto carceri. Tutto è nato dalla presenza di un detenuto con problemi psichiatrici che avrebbe dovuto stare in una rems. Stiamo provvedendo con l’incremento di altri 700 posti rems in Italia proprio per poter ospitare questi detenuti problematici”. Così al Tg Norba il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, che poi ha proseguito: “Nessuno deve minimizzare, ma non bisogna neppure strumentalizzare quello che è successo attribuendolo al presunto mancato funzionamento dei presidi che il governo sta apprestando per risolvere il problema carcerario. Ho parlato direttamente con il capo del Dap e con la direttrice dell’istituto e non mi sembra ci sia nulla che lasci pensare a delle carenze di strutture o di attenzione da parte del personale, prontamente ed efficacemente intervenuto per ripristinare la situazione di normalità . Sarò comunque a Bari per visitare il carcere il 23 agosto, nell’ambito dell’iniziativa ‘Estate in Carcere’ di Forza Italia. Sia chiaro : il Decreto Carceri non chiude la partita, anzi, è un primo passo. È necessario, ed è in corso, un monitoraggio costante e continuo. Noi abbiamo l’obbligo per Costituzione non soltanto di punire, ma anche di fare in modo che chi entra in carcere ne possa uscire migliore. L’attenzione alla rieducazione dei detenuti ed al welfare della polizia penitenziaria è un work in progress continuo, su cui da parte del governo, ribadisco, c’è la massima attenzione”.(AGENPARL)

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