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Delmastro: ” A Torino? Serve attenzione particolare, manderemo più agenti e nuovi dirigenti”

Il sottosegretario alla Giustizia analizza la difficile situazione negli istituti di pena piemontesi “I nostri predecessori se ne sono lavati le mani”

«Torino merita un focus particolare» commenta il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, in questi giorni al centro di bufere mediatiche per la fotografia che lo ritrae nel carcere di Taranto con una sigaretta accesa in uno spazio dove è vietato fumare – e ampiamente criticato anche per avere incontrato, nel carcere pugliese, solo il personale di polizia penitenziaria.
«In Piemonte siederà presto Antonio Galati, un provveditore che arriva da un’esperienza particolare nella regione Calabria. La polizia penitenziaria si sente abbandonata? Non da noi: un governo che sta garantendo nuove assunzioni e che investe denaro in materiale per loro. Ad esempio, 10250 scudi e altrettanti caschi, 20mila guanti anti-taglio» precisa il sottosegretario che abbiamo raggiunto telefonicamente. «Vent’anni antecedenti di disimpegno necessitano tempo per risanare tutto. I nostri predecessori se ne sono lavati le mani. Stiamo istituendo il reato di rivolta e quello d’istigazione alla rivolta e inoltre stiamo finanziando l’assunzione di 7mila agenti più 2mila extra. Vanno formati: 4 mesi di corso. Come si stanno formando i gruppo speciali di pronto intervento che affiancheranno la Polizia Penitenziaria nelle situazioni più dure da gestire. E personalmente mi sono occupato di saturare le piante organiche degli educatori: figure essenziali nei penitenziari. I detenuti verranno assistiti da professionisti. Non possono farlo gli agenti» conclude il sottosegretario. Nel frattempo i sindacati di polizia penitenziaria accusano il ministro alla Giustizia Carlo Nordio di mentire ai detenuti con il nuovo decreto: secondo loro, Nordio avrebbe scritto quel vademecum per evitare nuove rivolte e in quel testo sarebbero contenute diverse inesattezze tra cui le telefonate che aumentano – e non aumentano per tutti i detenuti – e i punti sulla liberazione anticipata (come il bonus di 45 giorni ogni 6 mesi di buona condotta).(torinocronaca)

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