Camera dei Deputati, interrogazione degli Onorevoli FERRO e PRISCO rivolta al Ministro della Giustizia sulla situazione del carcere di Corigliano-Rossano
FERRO e PRISCO. — Al Ministro della giustizia. —
Per sapere –
premesso che in una nota congiunta, le organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria hanno denunciato la situazione esplosiva all’interno dell’istituto penitenziario di Corigliano-Rossano, dove « L’ambiente di lavoro è ormai diventato a rischio per l’incolumità fisica di tutti coloro che vi lavorano »; in particolare, la struttura carceraria è destinataria « di plurime assegnazioni di reclusi con evidenti problematiche di convivenza con la popolazione detenuta ivi ristretta per essere stati aggrediti e malmenati da più consimili in altre sedi penitenziarie della regione e che giacciono in settori del reclusorio al di fuori di ogni opportunità trattamentale, se non con forti ed evidenti problematiche psichiatriche, taluni addirittura, pare, provenienti da articolazioni territoriali per la tutela della salute mentale in carcere ivi assegnati, sembra, molto spesso in barba a ogni regola che questa Amministrazione si è data in materia di trasferimento nel rispetto della normativa anti Covid-19 »; il 29 agosto 2021, l’infermeria del penitenziario è stata devastata ad opera di un detenuto affetto da problemi di instabilità mentale, che con violenza incontenibile e incontrollata ha distrutto apparati informatici in uso ai medici, attrezzature diagnostiche e vari suppellettili d’arredo; la furia devastante del detenuto è stata contenuta grazie all’intervento degli agenti di polizia penitenziaria in servizio, in numero talmente esiguo che si sarebbe addirittura fatto ricorso a personale fuori servizio; e ancora, sempre secondo la denuncia dei sindacati, « Nella giornata del 31 agosto 2021, detenuto sempre ivi assegnato, pare, al di là di ogni formalità anti Covid-19, in zona Ingresso Istituto dove si trovava per essersi recato in Matricola, oltraggiava e minacciava non solo il Comandante del Reparto lì presente, ma tutto il Personale di Polizia Penitenziaria sopraggiunto attesa la sua volontà di non voler far rientro nella propria camera di pernottamento […]. Ci si esenta invece di dire alcunché circa l’assegnazione “per le vie brevi” effettuata nel trascorso mese di agosto, pare mediante vorticoso intreccio telefonico di più dirigenti di altro detenuto manifestamente psichiatrico e, si crede, incompatibile con l’ambiente carcerario il quale, da che risulta ivi assegnato, è alla perenne ricerca di uno scontro fisico con qualunque operatore penitenziario e, quindi, anche col Personale di Polizia Penitenziaria che, fino a ora, si è sempre molto opportunamente scongiurato »; la concentrazione di un numero elevato di detenuti psichiatrici, unitamente ad una cronica carenza di organico e di personale socio-sanitario adeguatamente formato determinano, di fatto, una criticità operativa strutturale della quale il personale di polizia penitenziaria, in primis, è ormai oppresso poiché costretto a carichi di lavoro insostenibili, spesso chiamato a garantire la funzionalità di più posti di servizio; si legge nella nota, « non solo l’ordine e la sicurezza dell’istituto di Corigliano Rossano sono altamente a rischio, ma lo è anche quello della vita amministrativa del reclusorio che, sempre più, attese le numerose assenze dal servizio anche in concomitanza all’assegnazione di tali soggetti vede la partecipazione diretta nella gestione degli eventi critici di larga parte del Personale di Polizia Penitenziaria addetta negli Uffici Matricola, NTP, Colloqui Familiari, Servizi, Conti correnti, Comando e altri che, vuoi poiché impegnati direttamente nel frangente illegittimo, vuoi poiché da questo ne discendono eventi aggressivi nei confronti di questi suscettibili di prognosi medica, vedono la loro attività amministrativa se non nulla, garantita fortemente a rilento se non con grave ritardo » –:
quali urgenti provvedimenti di competenza il Governo intenda assumere per sanare la grave situazione in cui versa l’istituto penitenziario di Corigliano-Rossano, compresa la carenza di personale dei diversi ruoli e in particolare di quello direttivo, posto che l’istituto risulta sprovvisto da tempo dell’importante figura del funzionario vice comandante di reparto, come denunciato in diverse occasioni dai sindacati. (4-10176)