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Casa di Reclusione di Co-Ro: Polizia penitenziaria in stato di agitazione
Cresce la tensione tra il personale di sorveglianza e custodia. Le Organizzazioni Sindacali rimangono in prima linea e scrivono al Prefetto, ai vertici del Corpo e al Ministero di Giustizia
ROSSANO – Le Organizzazioni Sindacali SAPPe, SiNAPPe, OSAPP e CGIL, rappresentative del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria, hanno indetto uno stato di agitazion a causa delle continue e non più sostenibile condizione lavorativa che sta minando la sicurezza e la tranquillità degli agenti in servizio presso la Casa di Reclusione di Rossano.
Le motivazioni principali di questa decisione, che è stata comunicata per le vie formali anche al Prefetto di Cosenza, ai vertici nazionali e regionali del Corpo di Polizia e per conoscenza anche al Dicastero della Giustizia, riguardano la significativa carenza di organico e il sovraffollamento dei detenuti, che superano del 20% la capienza regolamentare della struttura. Secondo quanto stabilito dal DM del 2 ottobre 2017, la pianta organica prevista per il penitenziario di Rossano è di 153 unità nei vari ruoli. Tuttavia, sussiste una marcata carenza nel ruolo Agenti/Assistenti, con solo 108 unità previste, un numero insufficiente per garantire la sicurezza e il funzionamento efficiente della struttura, che ospita detenuti ad alto rischio come quelli del reparto AS 2 (accusati di terrorismo) e AS 3 (accusati di associazione mafiosa e reati di narcotraffico).
La situazione è aggravata dalla presenza di detenuti comuni, molti dei quali afflitti da patologie psichiatriche, e dalla gestione del Nucleo Traduzioni e Piantonamenti, che si occupa delle udienze dei detenuti, delle visite mediche ospedaliere e del servizio di piantonamento in ospedale durante i ricoveri.
Attualmente, delle 108 unità previste, solo 90 sono amministrate dalla struttura di Corigliano-Rossano. Questo numero si riduce ulteriormente a circa 50 unità operanti quotidianamente, considerando le assegnazioni temporanee al GOM, i distacchi presso altre sedi e le assenze giustificate. Questa carenza di personale rende impossibile garantire agli agenti il diritto alle ferie e al riposo, posizionando il carcere di Rossano al decimo posto in Italia per carenza di unità di Polizia Penitenziaria in servizio effettivo.
Le conseguenze di questa situazione sono evidenti: stress insostenibile e carichi di lavoro eccessivi per il personale, con inevitabili ripercussioni negative sulle loro vite private. Le Organizzazioni Sindacali, pur non programmando al momento manifestazioni esterne, sottolineano la necessità di un intervento immediato a supporto del personale.
A tal fine, le organizzazioni sindacali fanno appello al Prefetto della città di Cosenza affinché riceva i loro rappresentanti per discutere e affrontare il forte disagio e le gravi difficoltà operative che affliggono il personale di Polizia Penitenziaria. Si aspettano un riscontro tempestivo e positivo, fiduciosi nella sensibilità e attenzione delle autorità competenti verso questo urgente problema.
In attesa di una pronta risposta e di un intervento risolutivo, le organizzazioni sindacali rimangono disponibili a ulteriori colloqui per rappresentare le istanze e garantire migliori condizioni lavorative per il personale della Casa di Reclusione di Rossano.(ecodellojonio)
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