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Ancora un’aggressione ai danni della Polizia Penitenziaria nel carcere di Cuneo
Sei giorni di prognosi per un giovane agente. Il fatto mentre sulla situazione del Cerialdo era in corso un incontro tra prefetto, sindacati, provveditore regionale e sindacati
“Non abbiamo parole per descrivere la nostra frustrazione davanti all’ennesima aggressione feroce confermando ancora una volta che la Polizia Penitenziaria oggi è carne da macello”. E’ il commento della Uilpa Polizia Penitenziaria al “vile attacco da parte di un detenuto nordafricano in isolamento” avvenuto ai danni di un giovane agente mercoledì 17 aprile, proprio quando le sigle sindacali Sappe, Sinappe, Osapp, Uil Pa, Fns Cisl e Fp Cgil erano al cospetto del prefetto di Cuneo Fabrizia Triolo, al provveditore di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e al sindaco di Cuneo Patrizia Manassero per parlare della situazione ingestibile del penitenziario cuneese.
“L’agente è stato spinto contro il muro ed è andato a sbattere violentemente testa e schiena contro di esso, per cui si è reso necessario il suo invio presso il locale ospedale per le cure del caso – fa sapere la Uilpa Penitenziari –. Il collega, sottoposto anche a una Tac alla testa e a una lastra alla schiena per scongiurare l’eventualità di lesioni al cranio e alla colonna vertebrale, ha riportato infine 6 giorni di prognosi“.
“Quanto avvenuto alla casa circondariale di Cuneo non è solo un’aggressione al personale, è stata un’aggressione allo Stato – dicono i segretari locali della sigla sindacale Diego Bottin, Luigi Vicario e Flavio Bosco –. Non è più possibile lavorare in queste condizioni, perché i detenuti hanno ben compreso che la Polizia Penitenziaria non è tutelata e l’inerzia da parte della politica e dell’amministrazione nel porre in essere azioni concrete per arginare il fenomeno delle aggressioni al personale decreta l’impossibilità del reinserimento del reo, risultando solo occasioni per fare passerella nel nome della rieducazione”.
“La situazione – si aggiunge – è al limite delle forze del contingente in servizio nel reparto di Cuneo. I poliziotti penitenziari in servizio presso la casa circondariale del Cerialdo sono giornalmente oggetto di azioni violente da parte della popolazione detenuta, aggressioni, lancio di oggetti, sputi, offese, minacce e umiliazioni creando una situazione che mina l’incolumità fisica e mentale degli associati”.
“Esprimiamo solidarietà con l’augurio di pronta guarigione al collega ferito – conclude la UilPa Polizia Penitenziaria -, ma la politica e l’amministrazione devono immediatamente intervenire nell’adeguare le strutture per i detenuti violenti, perché l’attuale abbassamento della sicurezza nelle carceri non deve essere riversata solo alla Polizia Penitenziaria, paga anche il baratro legislativo tra uso legittimo della forza e art. 613 bis del Codice Penale. Inoltre chiediamo di dotare di taser gli agenti di polizia penitenziaria, che devono essere messi in condizione di lavorare con maggior sicurezza e di tutelare al meglio la loro incolumità. Bisogna lavorare affinché questo dispositivo a impulsi elettrici, con le relative body cam, vengano adottati anche per gli uomini e le donne della Polizia penitenziaria”. (lavocedialba)
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