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Inchiesta sul business dei cellulari nel carcere di Carinola, telefoni venduti a 800 euro

La droga introdotta nell’istituto penitenziario nascosta tra salumi e formaggi

CARINOLA – Ottocento euro per un telefono cellulare che ne costava poco più di un centinaio: fornisce la misura del business che in carcere ruota intorno alla possibilità di poter chiamare i propri cari, ma anche complici e affiliati alla criminalità organizzata, l’episodio emerso nel corso delle indagini che oggi hanno portato i carabinieri di Capua a notificare 14 misure cautelari emesse dal gip di Santa Maria Capua Vetere. 

Cellulari portati in carcere e nascosti tra salumi e formaggi

Grazie all’inchiesta gli investigatori hanno scoperto che nel carcere di Carinola i cellulari ma anche la droga venivano introdotti nell’istituto penitenziario nascondendoli tra salumi e formaggi. I detenuti avevano a disposizione telefoni cellulari ma anche caricabatterie e naturalmente relative schede sim, con le quali potevano continuare a comunicare con l’esterno. 

I telefoni pagati dai detenuti anche 800 euro: l’episodio scoperto dalla polizia penitenziaria

Il tutto veniva introdotto anche attraverso i detenuti lavoratori ed un educatore. L’episodio del cellulare da 120 euro pagato 800 è dell’ottobre 2021: quattro indagati lo avevano offerto ad un quinto, detenuto, accordandosi per 800 euro, da pagare in due rate da 400 euro con bonifico bancario. Il telefono, però, è stato scoperto dalla Polizia Penitenziaria, durante un controllo a detenuti e lavoranti, insieme con un “pizzino” su cui era stato annotato il codice iban per il versamento. (ecaserta.com)

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