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Dal 2017, più di 94 mila campioni biologici analizzati e oltre 86 mila profili genetici inseriti nella banca dati nazionale, di cui 24 mila solo nel 2023. È il bilancio che può vantare ad oggi il Laboratorio centrale per la banca dati nazionale del Dna “Grazia De Carli”, struttura che la legge 85/2009 ha istituito presso il ministero della Giustizia, Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.
Il Laboratorio costituisce un punto di riferimento imprescindibile e di eccellenza nelle indagini di polizia giudiziaria riguardanti l’identificazione personale attraverso il profilo del dna o profilo genetico. Al suo interno opera personale di Polizia penitenziaria dotato di elevata formazione scientifica universitaria e post-universitaria nei settori della biologia forense e dell’informatica. L’attività svolta alimenta la Banca dati nazionale del Dna, un archivio elettronico di dati genetici istituito presso il ministero dell’Interno, con i profili del dna derivanti dall’analisi di campioni biologici (mucosa del cavo orale) prelevati direttamente dai soggetti previsti dall’art. 9 della L. 85/2009.
Nel corso degli ultimi anni il Laboratorio centrale per la Banca dati nazionale del Dna ha perfezionato sia gli aspetti organizzativi che quelli operativi grazie a procedure standardizzate e automatizzabili, aumentando significativamente produttività e qualità. Fino ad oggi l’attività del Laboratorio centrale ha consentito di dare un’identità, attraverso la corrispondenza tra profili genetici nella banca dati nazionale, a quasi 3 mila profili ottenuti dall’analisi delle tracce sulle scene del crimine di rilevanza nazionale e internazionale. Numeri che sono destinati a crescere.
Anche per il 2024 il Laboratorio ha centrato gli obiettivi fissati e ottenuto la certificazione annuale dall’Ente italiano di accreditamento Accredia. Tale accreditamento alla norma internazionale UNI CEI EN ISO IEC 17025 viene concesso dopo uno scrupoloso e attento esame svolto dall’ente preposto e garantisce la conformità del Laboratorio centrale ai requisiti necessari: competenza tecnica, imparzialità del personale, adeguatezza delle apparecchiature e della struttura. La certificazione è stata riconfermata il 14 dicembre scorso, a dimostrazione di come il Laboratorio sia diventato motivo di orgoglio per il personale dei ruoli tecnici e, in generale, per il Corpo di Polizia penitenziaria.