GENOVA – Usò “impropriamente l’uniforme” della polizia penitenziaria partecipando ad un video goliardico diffuso sul social network TikTok: per questo il Tar della Liguria ha respinto il ricorso di un assistente capo per una vicenda del 2020 confermando la sanzione disciplinare della deplorazione adottata con decreto dal Ministero della Giustizia.
Il ricorrente aveva impugnato il provvedimento con cui il Provveditore regionale del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria aveva inflitto nei suoi confronti la sanzione disciplinare “per avere preso parte ad una videoregistrazione realizzata in casa e successivamente diffusa in rete (a dire del ricorrente, dal figlio minore) mediante il social network “TikTok”, in cui indossando parte dell’ uniforme di servizio figurava sovraintendere ad un posto di blocco fittizio in due distinte occasioni”.
Il Tar ha dato ragione al Ministero della Giustizia che ha ritenuto che l’utilizzo improprio dell’uniforme di servizio viola la normativa “gravando peraltro sul ricorrente l’onere di vigilare affinché la videoripresa (che egli ha riferito essere stata girata per fini di mero intrattenimento) non fosse divulgata”. “Con riferimento all’intento goliardico sottolineato dal ricorrente, lo stesso costituisce ulteriore prova del carattere improprio dell’utilizzo dell’uniforme – spiega il Tar nella sentenza – che nel caso di specie non è stata usata per ragioni di servizio, ma appunto per scopi goliardici”.(primocanale)