Carcere di alta sicurezza, ma con 60 poliziotti mancanti
Scatta lo stato di agitazione, proclamato dai sindacati della Penitenziaria
Stato di agitazione in carcere. I sindacati delle guardie penitenziarie attivano la protesta a causa della continua carenza di personale. Secondo i rappresentanti dei sindacati, che si sono anche rivolti al prefetto di Rovigo, mancherebbero almeno una sessantina di operatori.
I rappresentanti sindacali fanno sapere che è stata inviata “una lettera agli uffici del provveditorato regionale di Padova e al direttore generale del personale e delle risorse e altri uffici del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per denunciare la carenza di personale che interessa la casa circondariale di Rovigo”.
Nella comunicazione i sindacati segnalano che “la casa circondariale di Rovigo soffre una consistente carenza di personale, aggravatasi negli ultimi tempi. Si registra infatti, una carenza di organico in tutti i ruoli e la fine di ottimizzazione del servizio in termini di sicurezza. Per garantire i diritti al personale servirebbero per lo meno 60 unità di polizia penitenziaria. Posto che a fronte di una previsione inadeguata di 123 unità previste, che comunque non rispecchiano le reali esigenze della struttura, ne risultano a livello operativo solo 111 al netto di personale in uscita per quiescenza a vario titolo e distacchi in altre sedi o servizi a vario titolo. Al personale poi bisogna sottrarre le assenze giornaliere per riposi, congedi e malattie”.
La mancanza di personale “rende ancora più gravosa la condizione lavorativa e costringe ad affrontare turni giornalieri ordinari di otto ore che in alcuni casi aumentano ulteriormente, con conseguente accorpamenti di più posti di servizio”. Secondo i sindacati “l’inadeguatezza dell’organico alla struttura penitenziaria rodigina è sempre più preoccupante, lo stress e le difficoltà sono sempre maggiori per far conciliare servizio e benessere del personale. Ad oggi, sono presenti circa 232 detenuti di cui 84 di alta sicurezza e nonostante l’aumento della popolazione dei detenuti e l’avvento dei detenuti alta sicurezza la pianta organica è ancora ferma alle 123 unità stimate nel 2017”.
L’fp Cgil segnala inoltre che “anche se a settembre dovrebbero arrivare i neoassunti direttori, che non potranno dirigere determinati istituti, tra cui anche Rovigo. Da neoassunti Direttori, che non potranno dirigere determinati Istituti, tra cui anche Rovigo. Da sottolineare l’autogol fatto dall’amministrazione penitenziaria nel piano di mobilità dove ha lasciato l’istituto polesano in una fascia di bassa sicurezza, quindi non appetibile per nessun direttore”.
Allo stato di agitazione hanno aderito tutte le sigle sindacali: Sappe, Osapp, Sinape, Uil-pa, Uspp, Ciosl-fp, Alsippe e fp Cgil.(polesine24)