«Si chiede nell’immediato lo sfollamento di 400 detenuti necessario a garantire la giusta proporzione agenti-detenuti nonché l’invio temporaneo di almeno 50 agenti senza spese». È quanto chiedono i sindacati di polizia penitenziaria – Sappe, Sinappe, Osapp, Uilpa Penitenziaria, Uspp, Fns Cisl, Cgil Funzione pubblica e Cnpp – al ministro della Giustizia in merito alla situazione di sovraffollamento del carcere di Lecce dove, riferiscono, ci sono 1.200 detenuti a fronte di una capienza effettiva di 796 posti disponibili.
La lettera dei sindacati è indirizzata anche al viceministro della Giustizia, ai sottosegretari e al capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (Dap).
I sindacati ricordano che nell’istituto salentino, «circa 4 anni fa, ci fu l’apertura del padiglione denominato C3, ancora in ultimazione di lavori di collaudo, per accogliere circa 180 detenuti provenienti dalla Casa circondariale di Brindisi, per dar corso ad un’operazione territoriale finalizzata al recupero di un ordigno bellico, senza alcun incremento di personale».
Da allora, proseguono, «non è stata più disposta né la chiusura, né tanto meno furono completati i lavori necessari per renderlo sufficientemente agibile ed autonomo».
Dal 2014 ad oggi «l’istituto salentino, ha risentito di una riduzione di personale assolutamente imparagonabile all’indiscriminato aumento della popolazione detenuta, tanto da mettere a dura prova la sicurezza dello stesso, senza mai avere tagli nello svolgimento dei servizi, ma un repentino aumento delle attività che non fanno altro che incrementare ancor di più il sovraccarico di lavoro del poliziotto penitenziario», vanno avanti i sindacati nella lettera.
«Basti pensare alle numerose aggressioni subite, nonché le gravi e continue difficoltà giornaliere anche nella dislocazione degli stessi detenuti sulla base della loro classificazione, accumulando di conseguenza un numerico eccessivo di ricorsi nei confronti dell’amministrazione per gli spazi ridotti a disposizione», aggiungono. «Il 60% del personale effettivo ha raggiunto un’anzianità di servizio compresa tra i 17 anni ed i 27 anni di servizio, pari a un’età anagrafica che oscilla tra i 45 e i 58 anni», concludono.(ledicoladelsud)