CARCERI AL COLLASSO, MARSILIO INCONTRA I SINDACATI DELLA POLIZIA PENITENZIARIA

Il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha incontrato nel carcere Castrogno di Teramo, i sindacati della polizia penitenziaria che hanno consegnato al governatore un documento con tutte le problematiche relative agli istituti abruzzesi. Nell’incontro è stata evidenziata soprattutto la necessità d’intervenire con la sanità regionale per dare un contributo sostanziale su una serie di servizi riguardanti i ricoveri e le visite specialistiche dei detenuti, “cosa che può fare a differenza di altre problematiche che dipendono dai palazzi romani”, affermano le organizzazioni sindacali Sappe, Osapp, Uilpa, Uspp, Fins Csl e Fp Cgil che sono da circa due mesi in stato di agitazione dopo essere state ricevute dai rispettivi prefetti, dal presidente della Regione e dal provveditore regionale, “ma ad oggi nessun miglioramento”, proseguono i sindacati.

ECCO GLI IMPEGNI DI MARSILIO

“Abbiamo incontrato i sindacati e abbiamo affrontato il problema penitenziario in tutta la Regione”, ha detto Marsilio, “ieri ho avuto l’opportunità di parlare con il ministro Nordio a Roma e mi sono confrontato con il sottosegretario Delmastro ai quali riporterò le questioni specifiche, al di là della generale questione carceraria che tocca l’Italia ormai da quasi almeno un paio di decenni e che si sta affrontando naturalmente e ci vuole tempo”, ha aggiunto il governatore, “loro per primi lo sanno e ritengono, da questo punto di vista, insufficienti gli attuali incrementi di personale che pure ci sono. Comunque questo Governo, in pochi mesi, ha mostrato un’inversione di tendenza perché esperire, bandire nuovi concorsi, concludere quelli esistenti e attivare una politica assunzionale straordinaria, rispetto al passato, è già un’inversione di tendenza che però, ripeto, è onesto dire, che non risolverà in tempi brevi il problema”, ha continuato”, bisogna attivare altre politiche che pure sono state annunciate e che fanno parte del Governo del centrodestra. Ad esempio: mandare i detenuti tossicodipendenti in comunità terapeutica, alleggerendo il carico all’interno delle carceri e, dove possibile, anche attivare, con più serietà e con più determinazione di quanto sia stato fatto in passato, il trasferimento presso gli Stati di provenienza di una parte degli stranieri che stanno scontando delle condanne in Italia. Questo per riportare, in una misura sostenibile, il rapporto tra carcerati e agenti di polizia penitenziaria”, ha concluso Marsilio, “un aspetto particolare che ci è stato sollevato è che, questo lo dobbiamo affrontare sul territorio regionale, ho preso l’impegno di affrontarlo con l’assessore e con tutto il Dipartimento sanità e con i direttori generali delle Asl, è la possibilità di concentrare in un reparto che esiste a Pescara, un reparto carcerario dell’ospedale, tutti i detenuti invece di mandarli in diverse carceri moltiplicando la forza lavoro che poi viene sottratta dagli istituti”. Il presidente ha fatto riferimento al 9° piano dell’ospedale Santo spirito di Pescara destinato ai ricoveri ospedalieri dei detenuti delle otto carceri abruzzesi, in origine deputato ai ricoveri per tutta la regione, ma al momento totalmente inutilizzato.(reteabruzzo)

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