Tentata evasione dal carcere di Torino: detenuto appeso alle grate delle celle
Necessario l’intervento dei vigili del fuoco in supporto del personale: il fuggitivo convinto a desistere dagli agenti di polizia penitenziaria
Intorno alle 13.30 un detenuto ristretto presso il carcere di Torino ha tentato di evadere scavalcando a mani nude il blocco A, il cortile passeggio nel padiglione detentivo, dirigendosi poi sul padiglione C dove si è arrampicato giungendo fino al terzo piano e rimanendo appeso alle grate delle celle. È stato necessario richiedere l’intervento dei vigili del fuoco che sono intervenuti in forza e in supporto del personale, anche con l’ausilio di un’autoscala, e dopo un’estenuante trattativa tenuta dal personale di Polizia penitenziaria, il detenuto si è fatto ammanettare. Secondo una prima ricostruzione, si tratta del 31enne neonazista svizzero protagonista a inizio ottobre di una spericolata fuga sul lago Maggiore, in cella per aver speronato alcune auto e puntato un fucile contro un carabiniere
A dare la notizia sono le organizzazioni rappresentative del Corpo di Polizia penitenziaria, Sinappe, Osapp, Uil Pa PP, Fns Cisl e Cgil FP PP del comparto sicurezza che non sanno più a chi rivolgersi dopo aver segnalato in tutti modi che il carcere di Torino è ormai in balia di un’evidente e dilangante prepotenza da parte dei detenuti. Giunti in alcuni casi ad aggredire, con impressionante disinvoltura, gli agenti e che non vogliono persino essere trasferiti altrove, trovando evidentemente in tale istituto assenza di un efficace regime disciplinare e di controllo da parte dell’amministrazione, con serie ed ovvie ripercussioni sulla sicurezza di tutti come dimostra l’assenza di medici disposti a lavorare in istituto.
“Invochiamo con forza l’intervento del ministro e del nuovo capo del Dap – si legge in una nota congiunta delle sigle sindacali – affinché assumano urgenti correttivi non più procrastinabili a tutela anche della sicurezza pubblica”.(cronacaqui)