Brescia, «Ampliamento di Verziano? No, serve una nuova struttura»
I parlamentari bresciani di Azione, Gelmini e Benzoni dopo la visita al Nerio Fischione: «Nuova struttura esterna a Verziano con i fondi del Pnrr, più personale e medici per affrontare le situazioni sanitarie critiche dei detenuti»
Brescia. E’ una problematica annosa, che non è ancora stata risolta, e che non pare di facile soluzione. La politica bresciana, in anni diversi e in differenti modi ha cercato una soluzione, ma la mancanza di fondi costituisce in primis, un ostacolo ingombrante. Stiamo parlando del nuovo carcere di Brescia di cui, da anni, oramai, si discute, senza ancora tuttavia avere mai trovato una modalità per intraprenderne realmente la realizzazione. Proprio lunedì l’ultima, in ordine di tempo, violenza perpetrata da un detenuto nei confronti di un operatore di polizia penitenziaria, preso a schiaffi durante un’ispezione in cella. Episodio che si è verificato appena prima che venisse effettuata la visita alla casa circondariale Nerio Fischione da parte dei due parlamentari bresciani di azione, Mariastella Gelmini e Fabrizio Benzoni, i quali hanno voluto verificare personalmente le condizioni all’interno della struttura, notoriamente “maglia nera” per sovraffollamento.
Al termine dell’ispezione Gelmini e Benzoni hanno incontrato la stampa per indicare la propria posizione in merito all’ipotesi di un nuovo carcere a Brescia che, secondo un progetto (rimasto solo sulla carte) prevederebbe l’ampliamento interno di Verziano. Un’ipotesi che i due esponenti del partito di Carlo Calenda rigettano, sottolineando come un intervento tale andrebbe a ripristinare,, nella casa circondariale alla periferia della città, le medesime condizioni che ora vive il carcere di via Spalti San Marco. Per i due onorevoli bresciani la soluzione migliore sarebbe quella di un ampliamento, sì, ma esterno alla struttura esistente, procedendo all’esproprio dei terreni privati che sorgono in prossimità della casa circondariale.
Il nodo cruciale, tuttavia, è quello rappresentato dai fondi: se il Governo aveva stanziato 16 milioni di euro (ancora disponibili), la cifra tuttavia non copre il costo effettivo dell’ampliamento, che ammonterebbe ad oltre 50 milioni. I rappresentanti di Azione hanno annunciato l’impegno ad incontrare il ministro della Giustizia Carlo Nordio ed il nuovo capo del Dipartimento di Amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo, per sottoporre la problematica. Sul tavolo la proposta di utilizzare i fondi del Pnrr per la costruzione della nuova struttura detentiva.
Tra le altre richieste che verranno avanzata anche quella di un incremento del personale di polizia penitenziaria e una soluzione anche per la situazione sanitaria dei carcerati la metà dei quali affetti da dipendenze e quindi in cura al Sert e un terzo dei quali presenta patologie psichiatriche. Non solo, dalla visita al Nerio Fischione i parlamentari bresciani hanno potuto apprendere che un’altra problematica sta emergendo dietro le sbarre ed è quella dei carcerati che hanno dipendenze da farmaci, uno dei motivi per cui si starebbero amplificando le criticità ed i rapporti con gli agenti di polizia penitenziaria.