Secondo evento in pochi giorni, un detenuto aggredisce un agente e il secondo occorso in supporto: prognosi di 7 e 30 giorni. A uno degli agenti applicato il gesso. Furiosi i sindacati: “Pronti a tutelarci in ogni sede”
Non accenna a placarsi l’ondata di violenza che vede coinvolta la Casa Circondariale di Ferrara: mercoledì mattina, un detenuto di origine magrebina avrebbe colpito un agente di polizia penitenziaria con un pugno al volto.
A raccontare la vicenda sono ancora una volta le sigle sindacali della polizia penitenziaria in comunicato congiunto che vede la firma del Sappe, dell’Osapp, del Sinappe, dell’Uspp, della Uil Pa, della Fns Cisl e del Cnpp.
Dalle prime informazioni ricevute dai sindacati, pare che alla base del gesto “ci sia la tendenza dell’aggressore ad ottenere la realizzazione di alcuni suoi capricci tramite dimostrazioni di violenza auto ed etero diretta. Negli attimi successivi, raggiunto dal personale intervenuto, avrebbe aggredito anche un ispettore”.
“I due malcapitati hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso del nosocomio cittadino, dove sono stati loro riconosciuti, rispettivamente, 7 e 30 giorni di prognosi. Ad uno dei due poliziotti è stata applicata anche l’ingessatura di un arto”, continuano i sindacati che poi tornano sulle condizioni di lavoro all’interno del carcere di Ferrara: “In quale mestiere c’è una probabilità così alta di infortunarsi sul lavoro? Tra quanto accadrà l’irreparabile?”.
Ad aggiungersi alle difficoltà attuali, “ci sarebbe anche un problema legato alle nuove assegnazioni di detenuti problematici presso la Casa Circondariale di Ferrara, alcuni dei quali già precedentemente allontanati per motivi riconducibili ad ordine e sicurezza; non si comprende in base a quale logica venga troppo spesso scelto l’istituto estense per queste attribuzioni”.
Le organizzazioni sindacali si dicono infin “pronte a tutelare il personale di Polizia Penitenziaria in ogni sede”.(estensecom)