Il Rambo svizzero e un somalo mandano in ospedale 4 agenti

Ancora aggressioni in carcere, sono 34 da gennaio. «Intervenga il ministro»

Quattro agenti di polizia penitenziaria feriti in 48 ore. Uno, con 40 punti di sutura in testa. Trentaquattro aggressioni dall’inizio dell’anno. Quello stilato dai sindacati Osapp, Uil Pa-pp, Sinappe, Fns Cisl, Fsa Cnpp è un vero e proprio bollettino di guerra. Che si completa con un grido d’allarme rivolto direttamente al nuovo ministro della Giustizia, a cui viene chiesto un intervento immediato. Gli ultimi episodi, che seguono al caso del Martini, dove un detenuto sottoposto a Tso si è barricato in una stanza per poi essere bloccato dai carabinieri in tenuta antisommossa, sono avvenuti al Lorusso e Cutugno. Il primo – secondo quanto riferiscono i sindacati – lunedì. Quando un detenuto ha rifilato un pugno in faccia a un agente che l’aveva invitato a non colpire un muro. L’aggressore , 31 anni, svizzero, arrestato a Stresa dopo che aveva seminato il panico, armato di un fucile. Prima aveva minacciato gli automobilisti a un distributore di benzina vicino a Meina (Novara), poi era salito in auto percorrendo verso nord la statale che corre lungo il lago Maggiore. Una corsa nella quale aveva speronato una quindicina di vetture, finché aveva puntato contro di loro un’arma da guerra, non riuscendo però ad armare il fucile. I carabinieri l’avevano arrestato. In auto aveva anche una baionetta, 45 proiettili e una bandiera nazista. Trasferito in carcere a Torino, il “Rambo svizzero” lunedì avrebbe cercato di sfondare il muro della cella. Ieri, un altro fatto grave. Con un detenuto somalo che ha aggredito un assistente capo al momento dell’apertura della cella, poi si è impadronito delle chiavi ed è sceso al piano inferiore, colpendo altre due agenti prima di essere fermato. «Quanto accade nel carcere di Torino – è il testo di una nota congiunta diffusa dai sindacati – e il risultato di una politica penitenziaria su attuata in assoluto dispregio delle condizioni di lavoro del personale, lasciato completamente solo nelle sezioni ad operare in ristrettezza di mezzi e di supporti con 100-150 detenuti alla volta anche di estrema pericolosità». Nel comunicato si afferma che «le assicurazioni fornite dalla direzione sull’adozione di disposizioni operative che consentano il personale di gestire in sicurezza e con i mezzi previsti dalla legge simili gli eventi critici non si sono ancora tradotte in alcun provvedimento concreto». I sindacati chiedono anche «l’intervento immediato del ministro Nordio».(cronacaqui)

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