Detenuto straniero si barrica nell’ospedale Martini: minacce ad agenti e personale sanitario
Soltanto l’intervento dei carabinieri e della Polizia Penitenziaria riesce a bloccarlo. I sindacati denunciano: “Episodi del genere ormai all’ordine del giorno”
Nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 21 ottobre, un 37enne detenuto straniero, ricoverato nel reparto psichiatria dell’Ospedale Martini di Torino e piantonato dalla Polizia penitenziaria, all’atto di assumere la terapia andava in escandescenza.
All’improvviso il detenuto ribaltava il tavolo e con le mani staccava un piede del tavolo di alluminio armandosi. Il personale sanitario unitamente al personale presente chiudeva la porta. Il detenuto minacciava tutti i presenti: personale di Polizia penitenziaria e personale sanitario chiedevano ai piantoni di chiedere i rinforzi.
Dall’Istituto giungevano in aiuto due Agenti. Poiché la situazione minuto per minuto diveniva pericolosa in quanto il detenuto devastava la stanza il personale sanitario chiedeva l’intervento dei Carabinieri i quali intervenivano in forze ed in assetto antisommossa. Dopo circa un’ora di trattativa i carabinieri bloccavano il detenuto. Ulteriori rinforzi della Polizia penitenziaria che sono stati chiamati in servizio giungevano quando tutto era terminato.
I sindacati OSAPP, UIL PA P.P., SINAPPE, FNS CISL, FSA CNPP, del comparto sicurezza Polizia penitenziaria rinnovano la richiesta alla direzione di assumersi le proprie responsabilità in materia di ordine e sicurezza e quindi per l’emanazione di specifiche direttive tra l’altro assicurate ma non ancora emanate anche circa il necessario uso dei mezzi previsti dalla legge e a tutte le autorità a qualsiasi livello di intervenire per quanto di rispettiva competenza in considerazione della drammatica situazione.
Il personale di Polizia Penitenziaria è allo stremo delle forze e non ce la fa più oltre ad essere abbandonato completamente a se stesso, improvvisa qualsiasi intervento senza idonee e chiare direttive. Ormai l’escalation delle aggressioni sta diventando una emergenza nazionale.(torinoggi)