PRESIDENTE FUGATTI RISPONDE A MARINI * CASA CIRCONDARIALE SPINI DI GARDOLO (TN): « IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA SI È IMPEGNATO AD ADEGUARE IL NUMERO DEL PERSONALE »
Interrogazione a risposta scritta. La pianta organica della Polizia penitenziaria della casa circondariale di Spini di Gardolo del 29 novembre 2017 prevede n. 227 unità, di cui:
• 3 funzionari;
• 27 Ispettori;
• 65 Sovrintendenti;
• 132 Agenti/Assistenti
allo stato attuale, per quanto attiene i ruoli intermedi, il personale della struttura appare visibilmente sottodimensionato rispetto a quanto previsto dalla pianta organica, essendo composto da:
• 2 funzionari;
• 9 Ispettori;
• 3 Sovrintendenti;
dai numeri sopraelencati, la carenza di organico risulta evidente, sia per gli ispettori, per i quali vi è un terzo in meno del personale che dovrebbe prestare servizio, sia per i sovrintendenti, per i quali il sottodimensionamento raggiungere cifre a dir poco anomale, essendo il personale addirittura più di venti volte inferiore a quanto la struttura richiederebbe;
è evidente che la mancanza di queste figure, unita al disagio destato dal sovraffollamento della casa circondariale e all’emergenza sanitaria, comporta una seria compromissione non solo della gestione quotidiana, ma anche e soprattutto dell’organizzazione e del funzionamento generale. A pagarne le dirette conseguenze di tale situazione sono sia i detenuti, sia per il personale in servizio presso la struttura, come peraltro già evidenziato nelle interrogazioni n. 344 “Gestione della struttura carceraria trentina” e 1908 “Dotazione di apparecchiature mediche presso il carcere di Trento”;
circondariale di Trento e dall’altro nella legge di bilancio del 2019 sono state pianificate diverse assunzioni del personale del Corpo di polizia penitenziaria per l’anno 2020 e nel periodo 2020-2023 per un totale di 1.877 unità.
Inoltre, viene specificato che è stata prevista l’immissione in ruolo di 976 vice ispettori e che sono in fase di svolgimento i concorsi interni per il ruolo di sovrintendente per un totale di 2.851 posti;
l’ordine del giorno 315/XV dell’8 giugno 2017 il Consiglio provinciale di Trento, impegnava la Giunta ad attivarsi presso il Governo e/o nelle sedi parlamentari per promuovere apposite misure organizzative nell’ambito dell’amministrazione penitenziaria finalizzate ad assicurare uno specifico presidio per il territorio del Trentino-Alto Adige/Südtirol, competente per i carceri di Trento e Bolzano, al fine di garantire un intervento più efficace da parte delle istituzioni dell’Autonomia nel campo dell’amministrazione della giustizia, dell’esecuzione della pena e della rieducazione di chi ha commesso reati, anche nel rispetto degli accordi istituzionali con lo Stato;
tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere
se intenda sollecitare le strutture statali competenti affinché provvedano ad adeguare il numero effettivo di personale operante all’interno della casa circondariale di Spini di Gardolo alla pianta organica;
se, in riferimento all’istituzione di un Provveditorato in attuazione dell’ordine del giorno 315/XV, sia in corso o vi sia stata un’ulteriore interlocuzione con le strutture statali competenti e quale sia stato l’esito;
A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.
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Cons. prov. Alex Marini
RISPOSTA INTERROGAZIONE
Oggetto: Interrogazione n. 2071.
Con riferimento all’atto politico di cui all’oggetto, si osserva quanto segue.
La carenza di personale nella Casa circondariale di Trento, come ormai noto, è uno degli elementi di criticità nella gestione della struttura che ha determinato gravi ripercussioni nelle condizioni lavorative del corpo di Polizia penitenziaria presente e nella gestione del numero dei detenuti costantemente superiore a quello concordato nell’Accordo di Programma Quadro; atto che prevedeva, in via ordinaria, una capienza complessiva di 240 unità.
In più occasioni questa Provincia è intervenuta presso le sedi competenti al fine di riportare il numero del personale incardinato nella Casa circondariale ad una quota il più possibile coincidente con quella prevista dalla pianta organica – contenuta nel D.M. 2 ottobre 2017 e calcolata sulla capienza della Casa circondariale in 240 unità – e precisamente: 3 funzionari, 27 ispettori, 65 sovrintendenti e 132 agenti per un totale di 227 unità di personale di Polizia penitenziaria.
Nello specifico, i dati al 3 ottobre, acquisiti per le vie brevi, evidenziano l’effettiva presenza nella Casa circondariale di 189 unità di personale di Polizia penitenziaria, suddivise nei ruoli di funzionario (2 unità), ispettore (10 unità), sovrintendente (9 unità) e agente (168 unità), su un totale di 343 detenuti (307 uomini e 36 donne).
I numeri indicati rivelano, senza alcun dubbio, una significativa carenza di personale nella struttura carceraria trentina – specificamente nei ruoli di ispettore e sovrintendente – tenuto conto anche del numero di detenuti notevolmente superiore alla previsione contenuta nell’Accordo di Programma Quadro, numero sul quale è stata calcolata la pianta organica della struttura. Carenza che si riflette, inevitabilmente, sulle condizioni lavorative del personale di Polizia penitenziaria (come, peraltro, osservato dalle stesse organizzazioni sindacali nel corso del confronto tenutosi nei primi giorni di aprile) ed oggettto di numerose interlocuzioni con gli uffici ministeriali.
Il Ministro della Giustizia a conclusione dell’incontro del 21 aprile scorso ha assicurato l’attenzione costante del Governo alle problematiche conseguenti alla carenza di personale ed espresso l’impegno a provvedere, non appena possibile, a nuove assegnazioni alla struttura.
Con riguardo, infine, al richiamo fatto dall’interrogante all’ordine del giorno n. 315 – adottato nella precedente Legislatura, pertanto formalmente caducato rispetto alla nuova Legislatura – avente ad oggetto l’istituzione di un Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria, si osserva che il suddetto impegno non ha avuto alcun seguito anche in ragione delle elezioni politiche intervenute nei primi mesi del 2018 che hanno portato un cambiamento nella compagine governativa.
Tanto premesso, non si ravvede allo stato attuale l’interesse a sostenere nelle sedi istituzionali la creazione di un Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria per la Regione Trentino-Alto Adige. Si aggiunga inoltre che i provveditorati sono organi decentrati del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, istituiti con la legge 15 dicembre 1990, n. 395, recante “Ordinamento del Corpo di polizia penitenziaria”; sul territorio nazionale sono undici.
Nello specifico, per gli istituti penitenziari di Trento e Bolzano la competenza ricade nel Provveditorato per le regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige con sede a Padova. Tale Provveditorato ha la competenza su sedici istituti penitenziari, il cui numero dei detenuti riferiti alla Casa circondariale di Trento e di Bolzano è significativamente contenuto rispetto sia alla realtà veneta che a quella friulana.
L’occasione è gradita per porgere i migliori saluti.
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dott. Maurizio Fugatti
(agenziagiornalisticaopinione)