CUNEO – Ancora disordini nel carcere di Cuneo, i sindacati di polizia proclamano lo sciopero “bianco”
A seguito di un blackout è scattata una protesta nella sera di mercoledì: contro gli agenti lanci di olio bollente e bombolette di gas, denunciano i rappresentanti
Una nuova, violenta protesta ha attraversato il carcere di Cuneo solo pochi giorni dopo l’aggressione di un detenuto nei confronti di alcuni agenti denunciata dai sindacati di polizia.
Sono le stesse sigle sindacali a descrivere quanto accaduto nella serata del 20 luglio scorso, all’interno di alcune sezioni detentive del Reparto Giudiziario dove si trovavano i detenuti “comuni”. Alle ore 21,30 circa, a seguito di alcuni malfunzionamenti all’impianto elettrico del padiglione, si è verificato un blackout generale che ha causato l’interruzione della corrente elettrica nelle camere e nella Sala Video ovvero nel locale dove sono presenti i monitor della videosorveglianza, presidiato h24 da un operatore.
Nell’arco di pochi minuti, affermano gli agenti, è scattata “una feroce forma di protesta” nella Quarta Sezione: “Il carcere di Cuneo, già noto alle cronache penitenziarie per i recenti avvenimenti sovversivi, dove ormai è in bilico il rispetto delle regole e della regolare condotta, ha visto nuovamente coinvolti molti reclusi nel tentativo maldestro di prendere il controllo delle sezioni”. La situazione è degenerata in atti di violenza mediante lanci di frutta, uova, olio bollente e cibo nel corridoio nei confronti degli agenti presenti. Sono state scagliate violentemente bombolette di gas che hanno causato esplosioni simili alle bombe carta tipiche degli “ultras” negli stadi di calcio.
“Non contenti per la dimostrazione di forza, – spiegano i sindacati – hanno pensato bene di incendiare anche alcuni fogli di carta e lasciarli cadere fuori dalle finestre, causando un principio di incendio nelle sterpaglie intorno alla struttura. In quel drammatico momento, in servizio nel padiglione con quattro piani detentivi e con ben 245 reclusi, erano presenti solamente tre poliziotti penitenziari, considerato che nel frattempo altre unità erano impegnate a salvare la vita ad un recluso che ha tentato il suicidio. Con un enorme sforzo e solamente grazie alle loro capacità e professionalità, sono riusciti a sedare la protesta nell’arco di poche ore”. Testimoni oculari dell’accaduto il medico di guardia e il personale infermieristico in servizio, che al pari di un agente di pubblica sicurezza, accusano i rappresentanti della Polizia Penitenziaria, “sono costretti ad operare in condizioni ormai non più accettabili anche ben oltre il loro orario di lavoro”.
Le sigle SAPPE, OSAPP, UIL PA, SINAPPE, USPP, FNS-CISL, FSA CNPP e FP-CGIL, in una lettera aperta inviata al prefetto Patrizia Triolo e al provveditore dell’amministrazione penitenziaria Rita Russo, denunciano anche che da alcuni giorni i principali uffici essenziali, quali l’Ufficio Segreteria e l’Ufficio Comando, sono chiusi per mancanza di personale, mentre l’Ufficio Matricola deve chiudere nelle ore pomeridiane “in contrasto con la disciplina del settore”.
Le organizzazioni sindacali hanno preannunciato che si attueranno a breve tutte le forme di protesta sindacale consentite dalla norma in vigore. In particolare, l’astensione dalla mensa obbligatoria di servizio e lo sciopero “bianco” attuato “mediante il rispetto rigoroso degli ordini di servizio”.(xuneodice)