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Droga e telefonini nelle scarpe per i detenuti.

Santa Maria Capua Vetere. Nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, si è recentemente verificato un episodio che ha messo in luce le continue sfide legate alla sicurezza all’interno degli istituti penitenziari italiani.

Durante un controllo di routine, gli agenti della Polizia Penitenziaria hanno scoperto un paio di scarpe con la suola modificata, all’interno della quale erano nascosti quattro panetti di hashish e tre microcellulari. Questi oggetti erano destinati ai detenuti, con l’obiettivo di introdurre illegalmente sia sostanze stupefacenti che dispositivi di comunicazione non autorizzati all’interno della struttura carceraria.

I precedenti recenti

Questo episodio non rappresenta un caso isolato. Nel dicembre 2024, un assistente capo della Polizia Penitenziaria di 52 anni è stato arrestato mentre cercava di introdurre un chilogrammo di hashish all’interno dello stesso carcere. Successivamente, una perquisizione nella sua automobile ha portato al ritrovamento di ulteriori due chilogrammi della stessa sostanza.

Un mese dopo, nel gennaio 2025, un altro agente penitenziario è stato arrestato con l’accusa di fornire droga e telefoni cellulari ai detenuti dello stesso istituto. Durante una perquisizione personale, sono stati trovati in suo possesso 11 panetti di hashish, per un peso totale di oltre un chilogrammo. La successiva ispezione del suo veicolo ha rivelato ulteriori 27 panetti della stessa sostanza, del peso complessivo di oltre due chilogrammi. Questo agente è stato arrestato in flagranza di reato mentre cercava di consegnare la droga e i dispositivi mobili ai detenuti.

Questi eventi evidenziano le difficoltà che il sistema penitenziario italiano affronta nel prevenire l’introduzione di materiali illeciti all’interno delle carceri. Nonostante le misure di sicurezza in atto, individui sia interni che esterni all’istituzione cercano costantemente di eludere i controlli per fornire ai detenuti sostanze proibite e dispositivi non autorizzati. La presenza di telefoni cellulari, in particolare, rappresenta una grave minaccia, poiché consente ai detenuti di mantenere contatti non sorvegliati con l’esterno, potenzialmente facilitando attività criminali.

Le autorità penitenziarie stanno intensificando gli sforzi per contrastare queste attività illegali, implementando controlli più rigorosi e promuovendo la formazione del personale per riconoscere e prevenire tali infiltrazioni. La collaborazione tra le forze dell’ordine e il personale carcerario è fondamentale per mantenere l’integrità e la sicurezza all’interno degli istituti penitenziari, garantendo che episodi simili vengano individuati e repressi con tempestività ed efficacia.(edizionecaserta)

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