Il NotiziAlsippe del 26 febbraio
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Il Provveditorato Regionale dell’ Amministrazione Penitenziaria di Napoli, risponde presente all’ appello di educazione alla legalità che molte scuole di varie province nella regione hanno rivolto alla polizia penitenziaria, forte del successo che ha riscosso la prima iniziativa, di un percorso formativo sul tema rivolto ai giovani degli istituti superiori, che si è svolto presso il complesso scolastico dell’ I.I.S. Leonardo da Vinci di Santa Maria Capua Vetere
L’ iniziativa si è snodata attraverso un ciclo di tre incontri conchiusi il 24 febbraio scorso, alla presenza delle autorità politiche e amministrative di riferimento, in particolare il sindaco della città ospititante Avvocato Antonio Mirra, nel corso dei quali alla platea di studenti è stata presentata la polizia penitenziaria, illustrandone storia, compiti, specializzazioni e sopratutto l’ impegno quotidiano profuso nella partecipazione alla risocializzazione dei detenuti, in particolare, negli istituti per minori.
La Divisione regionale della Formazione diretta dal primo dirigente di polizia penitenziaria d.ssa Arianna Bosso coadiuvata dal dirigente di polizia penitenziaria d.ssa Tiziana Di Rauso e dall’ Isp.re Sup, Tabasso Franco, con l’ apprezzato contributo professionale e operativo dell’ Isp Capo Rullo Francesco coordinatore Regionale del servizio cinofili con la partecipazione di unità dei due distaccamenti di Avellino e Benevento che hanno coinvolto i ragazzi con una dimostrazione anche pratica di ricerca di sostanza stupefacenti su persone o cose, ha progettato un intervento mirato di valorizzazione dell’ immagine del Corpo e di educazione alla legalità rivolto proprio alle fasce giovanili più deboli e sottoposte a maggiore influenza dei fenomeni criminosi.
Gli interventi dello staff regionale di polizia penitenziaria intervenuto sono stati indirizzati a rafforzare, nella giovane platea, la conoscenza delle conseguenze legali derivanti dalle condotte delittuose commesse anche in giovane età al fine di sfatare convinzioni maturate o pericolosamente indotte su impunità o assenza di effetti nell’ immediato o lontano futuro.
Si è partecipato l’ inasprimento della risposta punitiva dello stato formalizzata con gli ultimi interventi normativi proprio in materia di reati commessi da minori ( cd decreto caivano ) e della difficile condizione di vita detentiva cui i ragazzi sono sottoposti negli istituti di pena per minori al fine di radicare desistenza dalla commissione di condotte o atteggiamenti giovanili di rilevanza penale.
Toccante è stato l’ intervento del dr Salvia Antonino anch’ egli funzionario in servizio al Provveditorato regionale che ha raccontato l’ esperienza diretta della perdita del proprio padre, vicedirettore dell’ istituto di Poggioreale assassinato dalla camorra .



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