Il NotiziAlsippe del 30 gennaio
Resta aggiornato clicca qui e iscriviti al canale WhatsApp di Al.Si.P.Pe
“Siamo pronti ad affrontare con fierezza questa nuova sfida”. Così il direttore del Gruppo di Intervento Operativo, Primo Dirigente di Polizia Penitenziaria Barbara Omenetti, nel suo intervento in occasione della cerimonia conclusiva del 1° corso di formazione e addestramento del personale del G.I.O., che si è svolta questa mattina nel complesso della Direzione Generale della Formazione del DAP.
Davanti al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, al capo del Dipartimento facente funzioni Lina Di Domenico e al direttore generale della Formazione Rita Russo, il comandante del reparto specializzato ha brevemente ricordato la genesi e le ragioni che hanno portato alla nascita del Gruppo, istituito con decreto del Ministro della Giustizia e posto alle dirette dipendenze del Capo del DAP. “Le 26 unità di personale, fra cui 4 donne, del corso concluso oggi costituiscono la prima aliquota del G.I.O”, ha detto il direttore Omenetti. “Hanno superato una rigida fase di selezione e formazione e sono pronti, in caso di necessità, a ristabilire la sicurezza e l’ordine all’interno degli istituti penitenziari, con interventi rispondenti ai compiti istituzionali e rispettosi dei diritti fondamentali della persona”.
“Dopo le rivolte del 2020, l’Amministrazione Penitenziaria ha avviato una profonda riflessione sugli eventi critici”, ha spiegato Lina Di Domenico, ricordando la costituzione di un apposito gruppo di lavoro e l’ispirazione al modello dell’Eris francese, il reparto antisommossa istituito oltralpe da diversi anni fa, che ha fatto registrare un abbattimento del 90% degli eventi critici gravi. “Un modello che però siamo convinti di aver migliorato”, ha assicurato il capo del DAP.
“Un Gruppo che fa dell’unità la sua caratteristica principale”, ha sottolineato il sottosegretario Delmastro nel suo intervento, “formato e professionalmente addestrato grazie alla collaborazione di altre Forze dell’ordine – che ringrazio sentitamente – e grazie anche al contributo di agenzie delle Nazioni Unite specializzate nel rispetto dei diritti umani. Un Gruppo nato per essere al fianco e non lasciare mai più soli gli uomini e le donne dei reparti di Polizia Penitenziaria degli istituti nei momenti più difficili e gravi. Con fermezza, consapevolezza, professionalità, ma anche con la generosità e l’umanità che sono il tratto distintivo che rende unico questo Corpo nel panorama mondiale dei corpi di polizia”.
Il Gruppo di Intervento Operativo viene istituito con decreto del Ministro della Giustizia 14 maggio 2024, come reparto specializzato del Corpo di Polizia Penitenziaria alle dirette dipendenze del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Si articola in un ufficio centrale (G.I.O.) e in uffici regionali, denominati Gruppi di Intervento Regionale (G.I.R.). L’obiettivo è quello di assicurare l’intervento operativo in presenza di emergenze, non altrimenti fronteggiabili in sede territoriale, al fine di ristabilire l’ordine e la sicurezza all’interno degli istituti penitenziari.
Un provvedimento del capo del Dipartimento del 14 gennaio 2025 ha successivamente disciplinato le modalità di attivazione, i piani di impiego e le procedure di intervento del G.I.O. e dei G.I.R. Considerata la necessità di arginare le conseguenze di atteggiamenti di aggressività da parte di detenuti, diretti contro se stessi o contro altri, è stato inoltre previsto il dovere di assicurare preliminarmente l’attuazione di una fase di negoziazione. È solo nel caso in cui la negoziazione non riesca a interrompere l’escalation della situazione critica, che il G.I.O. sarà autorizzato all’impiego della forza fisica e all’uso dei mezzi di coercizione, come previsto dall’art. 41 dell’Ordinamento Penitenziario, per ristabilire l’ordine e la sicurezza.
Il NotiziAlsippe del 30 gennaio
Resta aggiornato clicca qui e iscriviti al canale WhatsApp di Al.Si.P.Pe