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Ai boss va di traverso l’aragosta: sequestri per il cenone in cella
Operazione della penitenziaria nel carcere di Rossano: bloccati alimenti proibiti per migliaia di euro
Su disposizione del comandante di reparto di polizia penitenziaria della casa di reclusione di Rossano, dottoressa Elisabetta Ciambriello, con il coordinamento del direttore, Luigi Spetrillo, i baschi blu hanno eseguito una vasta serie di controlli sui pacchi che i parenti dei detenuti del circuito Alta Sicurezza 3, destinato ai reclusi per reati di criminalità organizzata, intendevano consegnare ai loro cari, nel corso della giornata di colloqui visivi. Contemporaneamente l’ispezione è stata estesa anche ai pacchi inviati al detenuti mediante servizi postali privati. Decine di pacchi sono stati ispezionati e controllati accuratamente con risultati sorprendenti. L’operazione, che ha visto l’impiego di numerose unità di polizia, ha impedito l’ingresso nell’istituto di numerosi generi alimentari di pregio, non consentiti dalle norme penitenziarie, con cui gli ospiti del reclusorio calabrese intendevano festeggiare il Natale.
Sono stato infatti rinvenuti nei pacchi, in alcuni casi abilmente occultati i seguenti alimenti: pesce spada, gamberoni, astici, polipi veraci, utta secca, cannoli siciliani, mozzarella di bufala campana, panettoni artigianali, baccalà, lasagne, alcolici vari, tra cui anche una bottiglia di rum pregiato. Si tratta quindi di leccornie e prelibatezze tipiche dei territori di provenienza dei boss e dei loro accoliti, in buona parte tutti del Sud Italia.
Non si conosce ancora bene l’entità dell’operazione ma sembrerebbe che la polizia abbia impedito l’ingresso in istituto di generi non consentiti per diverse migliaia di euro, i quali sono stati restituiti ai mittenti o gettati. Il reparto di polizia penitenziaria di Rossano ha così messo a segno l’ennesimo colpo ai danni della criminalità organizzata, impedendo loro di celebrare un ricco banchetto natalizio in spregio a tutte le regole penitenziarie.
L’operazione corona così un anno ricco di successi per la polizia penitenziaria del reclusorio calabrese, le cui tecniche investigative e di intelligence si vanno sempre più affinando. Il direttore Luigi Spetrillo, seppur mantenendo il massimo riserbo, non può fare a meno di manifestare viva soddisfazione per l’operato degli uomini e delle donne della Penitenziaria, da sempre a difesa dei cittadini onesti.(stylo24)
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