Il NotiziAlsippe del 18 dicembre
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Non si arresta l’ondata di violenza nelle carceri, e come noto, a farne le spese è il personale di polizia penitenziaria chiamato ad operare in prima linea.
In data odierna nella Casa Circondariale di Lecce si è nuovamente assistito ad un grave episodio di aggressione ai danni di un assistente di polizia penitenziaria da parte di un detenuto con disturbi psichiatrici, consumatosi presso il reparto Transito della nostra struttura penitenziaria. Provvidenziale la presenza, nelle immediate vicinanze, di altri operatori che, allertati dalla richiesta di aiuto del collega, sono prontamente intervenuti riuscendo con non poca fatica a sottrarre l’assistente dall’ira senza controllo del detenuto.
Questo fatto, l’ennesimo di una lunga serie, evidenzia un problema allarmante che, con grandi sacrifici, stiamo affrontando quotidianamente: la mancanza di adeguate risorse e di interventi specifici per gestire la popolazione detenuta, in particolare quella con esigenze psichiatriche.
L’aggressione ha causato non solo danni fisici ma anche psicologici, gravando ulteriormente sul morale del personale che ogni giorno opera in condizioni estremamente difficili. È inaccettabile che gli operatori della polizia penitenziaria debbano affrontare situazioni di pericolo senza le dovute garanzie di sicurezza.
In aggiunta, il problema del sovraffollamento ha raggiunto proporzioni esorbitanti. Il numero elevato di detenuti rispetto alla capienza regolamentare crea tensioni e conflitti, aumentando il rischio di episodi violenti. A ciò si contrappone un numero sempre minore di personale di polizia penitenziaria, mai adeguato alla dimensione di complessità della struttura salentina. È fondamentale che vengano adottati provvedimenti urgenti per garantire condizioni di detenzione dignitose e sicure, sia per i detenuti che per il personale.
Nonostante gli sforzi delle istituzioni amministrative e politiche, occorrono adeguati piani per la gestione dei soggetti affetti da problematiche di salute mentale all’interno delle carceri, con la presenza di specialisti qualificati in grado di gestire i detenuti con disturbi psichiatrici, prevenendo situazioni di crisi.
Necessaria anche l’individuazione di piani per la riduzione del sovraffollamento attraverso l’implementazione di misure alternative alla detenzione per i reati minori e la promozione di programmi di recupero e reinserimento sociale.
Il Segretario Regionale Al.Si.P.Pe. Puglia Roger Durante
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