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Carcere: dopo il colloquio con la famiglia, in cella 400 g di droga
LECCE – 400 grammi di sostanze stupefacenti suddivisi in più involucri: dosi di cocaina, crack, eroina e hashish. È quanto gli agenti penitenziari del carcere di Lecce hanno rinvenuto nella cella di un detenuto subito dopo il colloquio che aveva intrattenuto con la moglie. Quest’ultima è stata denunciata a piede libero per detenzione aggravata ai fini di spaccio, così come l’uomo che aveva accompagnato la donna e a carico del quale sono state accertate violazioni alle prescrizioni del provvedimento di ammissione alla misura alternativa al carcere, essendo stato precedentemente condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione per violazione della legge sugli stupefacenti.
I due sono stati anche denunciati per porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere, dacché nell’auto su cui viaggiavano – sottoposta a fermo amministrativo perchè priva di revisione – custodivano un affilacoltelli da macellaio, in ferro pieno, della lunghezza di 35 centimetri.
L’attività di prevenzione e contrasto della cessione di droga e telefoni negli istituti penitenziari continua a rappresentare una grave problematica per l’ordine e la sicurezza ed una delle più urgenti priorità per il Corpo di polizia penitenziaria, impegnato nel contrastare il fenomeno che avanza in modo sempre più subdolo, anche con l’impiego di droni .
Basti pensare che quest’anno a Borgo San Nicola sono stati trovati 108 cellulari e più di quattro chili di sostanze stupefacenti, oltre a quattro droni catturati mentre erano intenti a sorvolare il carcere per consegnare droga e telefoni. E mentre la criminalità avanza e affina le tecniche, il numero di agenti arretra: una sfida che, di giorno in giorno, mette a dura prova la sicurezza della struttura penitenziaria leccese.(trnews)
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