Il NotiziAlsippe del 11 dicembre

 Resta aggiornato clicca qui e iscriviti al canale WhatsApp di Al.Si.P.Pe

Carcere di Corigliano-Rossano al setaccio: scovati i cellulari dei clan

Perquisiti detenuti legati alle organizzazioni criminali napoletane e foggiane

Un’importante operazione della Polizia Penitenziaria ha setacciato il Reparto Alta Sicurezza 3 della Casa di Reclusione di Corigliano-Rossano, smascherando un sofisticato sistema di traffico di beni illeciti. Grazie all’acume investigativo della dirigente Elisabetta Ciambriello e al coordinamento del direttore Luigi Spetrillo, sono stati scoperti e sequestrati diversi telefoni cellulari e accessori per la comunicazione.

L’operazione, condotta con metodi tradizionali di osservazione e monitoraggio, ha portato alla luce nascondigli ingegnosi in cui venivano custoditi questi materiali, molti dei quali successivamente distribuiti ai detenuti del reparto in cambio di denaro o altri favori.

Il blitz dei giorni scorsi non è un caso isolato, ma rientra in un’attività di controllo avviata il 6 febbraio 2024, quando una massiccia perquisizione straordinaria aveva già portato al sequestro di 85 telefoni cellulari, 7 coltelli e 45 grammi di droga. Da allora, le operazioni sono state costanti, supportate dall’Unità Cinofili della Polizia Penitenziaria e dalla Guardia di Finanza, che hanno intensificato i controlli interni ed esterni al carcere con numerose perquisizioni effettuate.

Il traffico di cellulari

Il traffico di telefoni cellulari è particolarmente redditizio all’interno delle strutture detentive. I prezzi oscillano dai 150 euro per un microcellulare, ai circa 800 euro per uno Xiaomi, fino a migliaia di euro per modelli di fascia alta come iPhone, alimentando un mercato che coinvolge detenuti e organizzazioni criminali esterne. Durante l’operazione sono stati perquisiti detenuti legati a clan della provincia di Napoli e di Foggia, confermando il radicamento della criminalità organizzata anche all’interno delle carceri. Il sistema individuato prevedeva l’occultamento dei beni in depositi nascosti e la loro successiva distribuzione all’interno del reparto.

Questo risultato è il frutto di una meticolosa attività di intelligence, che ha permesso di smantellare un’organizzazione ben strutturata e di contrastare l’ingresso di materiali proibiti nel penitenziario. La Casa di Reclusione di Rossano si conferma al centro di un’intensa attività investigativa, capace di ottenere risultati concreti grazie alla collaborazione tra il personale penitenziario e le forze esterne.(stylo24)

 Resta aggiornato clicca qui e iscriviti al canale WhatsApp di Al.Si.P.Pe

Il NotiziAlsippe del 11 dicembre

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *