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Nuovo carcere, Kompatscher preme
Mercoledì mattina il governatore ha parlato con Roma: le parti si dichiarano «soddisfatte» e si rivedranno al più presto. Protesta pacifica dei detenuti sulle condizioni dell’attuale struttura di via Dante: denunciati 8 anarchici per una manifestazione sul Talvera
BOLZANO. La partita per il nuovo carcere, che dovrebbe sorgere a Bolzano sud, in località Agruzzo, è ufficialmente ancora aperta. Nella mattinata di mercoledì si è tenuto un incontro tra il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, ed i rappresentanti del Ministero della giustizia. Da Roma sono arrivate conferme sul contratto per la riqualificazione del vecchio edificio di via Dante: i lavori di ristrutturazione del tetto e delle facciate partiranno a giorni per un importo pari a 1.144.114,64 euro e con una durata di 130 giorni. Quanto al nuovo istituto, come richiesto da Kompatscher, è «in corso un’interlocuzione tra i massimi organi competenti che darà al più presto esito». Le parti, che si rivedranno a breve, si dichiarano «soddisfatte», si legge nella nota ufficiale del ministero.
Del nuovo carcere si parla da oltre un decennio. Era il 2012: il progetto della Provincia prevedeva una capienza di 200 detenuti, 100 operatori di polizia penitenziaria, 30 posti per agenti in caserma, 25 unità di personale civile. La consegna era prevista nel 2016. Da allora, però, niente si è avverato. La visita dell’ex ministra della Giustizia, Marta Cartabia, che nel 2022 aveva fatto promesse chiare, sembrava poter definitivamente accelerare i tempi. Ma ancora nulla. «L’intervento urgente sulla struttura esistente, peraltro richiesto e concordato da tempo, non pregiudica la decisione sulla nuova struttura che sarà presa nelle sedi appropriate. E in tempi brevi, speriamo», ha aggiunto Arno Kompatscher.
Nel frattempo il direttore della casa circondariale di via Dante fa il punto sui lavori di ristrutturazione: «Il finanziamento imponente servirà per rifare ex novo tutte le docce delle sezioni detentive e per migliorare le condizioni igienico-sanitarie dei detenuti. Stiamo eseguendo le verifiche di vulnerabilità sismica per sbloccare a breve i lavori di ristrutturazione dei reparti detentivi», sottolinea Giovangiuseppe Monti.
La protesta e le denunce
Sempre ieri, in carcere, i detenuti hanno dato voce ad una protesta pacifica, già preannunciata alla direzione tramite una lettera mandata negli scorsi giorni. L’obiettivo? Farsi sentire sulle condizioni degradanti della struttura che gode (come noto) di spazi limitati, accentuati dal caldo torrido di questi giorni. Nel pomeriggio hanno sventolato delle lenzuola all’esterno delle proprie celle con la classica “battitura” delle inferriate. Gli agenti penitenziari, come confermato dal direttore Monti, non hanno riscontrato disordini. Per oggi è prevista una nuova protesta, con le stesse modalità.
Parallelamente, all’esterno dell’Istituto di via Dante (dal lato del Talvera), si sono presentati anche otto anarchici con uno striscione che recitava «solidarietà ai detenuti del carcere»: i partecipanti avrebbero incitato la protesta nelle celle. Sono stati tutti denunciati per manifestazione non autorizzata dopo un breve inseguimento terminato al bar “Talvera”, dove il gruppo si era provvisoriamente rifugiato. Per una 29enne di Bressanone (J.K. le iniziali) è arrivata anche una denuncia per violazione del foglio di via, mentre per un residente di Laives il questore Paolo Sartori ha firmato un foglio di via obbligatorio. (altoadige)
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