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Poliziotti aggrediti a Gorizia, detenuto trasferito in Veneto: Fasiolo visita il carcere

La consigliera regionale del Pd, Laura Fasiolo, ha visitato ieri mattina la casa circondariale Bigazzi di Gorizia a seguito dell ‘aggressione che ha visto un detenuto ferire sei agenti di polizia penitenziaria. L’evento ha messo in luce le criticità della struttura e ha spinto l’esponente del centrosinistra a chiedere di svolgere un sopralluogo nella struttura. «Sono qui per esprimere la mia solidarietà agli agenti della polizia penitenziaria che hanno rischiato la vita per sedare il responsabile del gesto, ora trasferito in un carcere del Veneto», ha dichiarato la dem.

«Questo episodio – sottolinea – sottolinea quanto sia importante che la detenzione non trascuri mai le patologie psicologiche dei detenuti. Non dobbiamo aspettare tragedie come aggressioni o suicidi per accendere i riflettori su queste situazioni». Durante la sua visita, la consigliera ha avuto modo di parlare con vari detenuti, inclusi quelli inseriti nella sezione sex offender, constatando le loro condizioni. Le celle sono sovraffollate, registrando più di 90 ingressi negli ultimi 6 mesi in una struttura progettata per circa 60/65 persone.

Questa situazione si aggrava ulteriormente a causa delle patologie fisiche e psichiche dei detenuti, nonché del sovraccarico di lavoro e della grave insufficienza del personale di sorveglianza. «Ho voluto toccare con mano le condizioni di vita dei detenuti dietro le sbarre e ascoltare direttamente da loro i problemi che affrontano ogni giorno – ha spiegato Fasiolo – Non sono sufficienti i tre psicologi part-time, né la sola educatrice o il mediatore culturale, un ragazzo afghano che lavora qui per 20 ore al mese».

Per l’esponente del Pd, «è necessaria una rete di collaborazioni con l’Asugi, un medico presente h24 e uno psichiatra che intervenga tempestivamente. Oggi questa tempestività è inesistente». La consigliera ha sottolineato l’importanza del volontariato, ma ha anche ribadito che il numero ridotto di nuovi agenti penitenziari – solo tre vincitori di concorso – è una goccia nel mare rispetto alle necessità reali. «Perché non vengono attivate le stanze di sicurezza presso le sedi dei carabinieri, della Polizia o della Finanza per i cosiddetti reati minori, con possibile sospensione della pena? Questo alleggerirebbe di molto il peso sugli operatori carcerari e il flusso di presenze».

Un altro tema critico toccato da Fasiolo riguarda la mancanza di interventi strutturali e migliorativi richiesti da tempo per l’area di via Barzellini. «Ho chiesto alla Regione interventi a favore della Casa circondariale, finalizzati all’installazione dell’ascensore e del montacarichi, oltre all’adeguamento della sicurezza e della salubrità degli ambienti», ha spiegato. «È stato deludente l’annuncio del respingimento di queste richieste, con la giustificazione che la pertinenza sarebbe dello Stato. Ma il principio di leale collaborazione tra pubbliche amministrazioni deve valere per tutti».

La consigliera ha poi proposto un accordo tra Regione e Ministero della Giustizia per definire criteri e modalità di partecipazione alla realizzazione degli interventi necessari, a cui destinare una spesa di 200mila euro per il 2023. «Rimodulerò la richiesta e continuerò a chiedere fino a quando attenderemo la ristrutturazione della scuola Pitteri con l’ampliamento e l’ammodernamento del carcere», ha concluso.(ilgoriziano)

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