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Aumento violenza nelle carceri umbre: un’analisi dettagliata
Aumento violenza – Un fenomeno preoccupante sta emergendo nelle carceri umbre: l’aumento dei reati violenti. Recentemente, un magistrato è diventato la vittima di un tentativo di aggressione durante un interrogatorio. L’aggressore era un detenuto italiano presso l’istituto penitenziario di Terni. Grazie all’intervento tempestivo del personale della Polizia Penitenziaria, le conseguenze dell’attacco, effettuato con il manico di una forchetta di plastica affilata e nascosta tra le dita del detenuto, sono state evitate.
Negli ultimi anni, i casi di violenza nelle carceri umbre sono in aumento. Nel 2022, sono stati segnalati 99 casi di aggressioni tra detenuti, 28 nei confronti del personale della Polizia Penitenziaria e 1 nei confronti degli operatori penitenziari. Nel 2023, queste cifre sono aumentate drasticamente: le aggressioni tra detenuti sono salite a 124, 69 nei confronti del personale della Polizia Penitenziaria e 3 nei confronti degli operatori penitenziari. I dati del 2024 sono ancora più allarmanti: nel solo primo quadrimestre, si sono già verificate 45 aggressioni tra detenuti e 28 nei confronti del personale della Polizia Penitenziaria.
A questi numeri preoccupanti si aggiungono i tentativi di suicidio e i suicidi tra i detenuti. Nel 2022, ci sono stati 25 tentativi di suicidio e 3 suicidi. Nel 2023, questi numeri sono aumentati a 36 tentativi di suicidio e 3 suicidi. Nel primo quadrimestre del 2024, si sono già verificati 23 tentativi di suicidio e un suicidio.
La convivenza forzata tra detenuti con problemi psichici e gli altri detenuti rappresenta un ulteriore elemento di difficoltà. Inoltre, nella Regione Umbria non è stata ancora istituita la REMS, una struttura sanitaria specifica destinata ad accogliere i condannati affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi.
Questa situazione, che suscita grande preoccupazione, potrebbe peggiorare con l’arrivo della stagione estiva, che solitamente favorisce situazioni di conflitto all’interno degli istituti penitenziari. A ciò si aggiunge la carenza di personale, sia della Polizia Penitenziaria, che manca di circa 200 unità nel territorio umbro, sia di personale medico e dell’area trattamentale, dotato di competenze specifiche per la cura della popolazione detenuta affetta da disturbi psichici. Questa situazione richiede un’attenzione urgente e misure immediate per garantire la sicurezza e il benessere di tutti coloro coinvolti.(umbriajournal)
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