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ALESSANDRIA – I sindacati della Polizia Penitenziaria Sappe, Osapp, Sinappe, Uspp, Fns-Cisl, Cnpp e Cgil riprendono lo stato di agitazione per tornare a porre con forza l’attenzione sulle criticità all’interno della casa di reclusione di San Michele. La protesta prenderà il via lunedì 29 aprile con l’astensione dalla mensa del personale
Come ricordato da Davide Ermini del Sappe, Nello Di Grazia dell’Osapp, Antonio Cognata del Sinappe, Vincenzo Li Vrizzi dell’Uspp, Gian Luca Ceccaroni di Fns-Cisl, Davide Pastorelli di Cnpp e Roberta Beardo della Cgil, solo qualche giorno fa, il 23 aprile, si è verificata l’ennesima aggressione da parte di un detenuto nei confronti di un agente in servizio nel carcere di San Michele.
Nell’ultimo trimestre, hanno evidenziato i sindacati, nella struttura sono arrivati 70 nuovi detenuti e quasi tutti “con fine pena da casa circondariale”.
“La maggior parte di queste assegnazioni – precisano Sappe, Osapp, Sinappe, Uspp, Fns-Cisl, Cnpp e Cgil – sono per motivi di ordine e sicurezza e si sono verificate situazioni in cui, detenuti che in altri Istituti hanno creato criticità, anche gravi, si sono ritrovati, dopo diversi trasferimenti, nello stesso carcere dove hanno ripreso i loro comportamenti turbativi dell’ordine e della sicurezza, causando un forte stress quotidiano al personale che opera nel reparto detentivo”.
“A questa criticità – hanno aggiunto le sigle sindacali – si unisce il fatto che il personale della Reclusione è fortemente rimaneggiato a causa di una pianta organica errata (basti vedere le ore di straordinario svolte), con difficoltà di copertura dei posti di servizio e, da un’altra anomalia, quella per cui i detenuti che creano più criticità rimangono assegnati all’Istituto anziché trasferiti ad altra sede. Considerando che la sezione “articolo32” è satura, il personale di servizio nelle sezioni detentive ordinarie, con turni di otto ore è costantemente impegnato a gestire sezioni al limite della capienza e con popolazione detentiva problematica e costantemente conflittuale”.
“L’esiguo personale del reparto e degli Uffici”, denunciano ancora i sindacati, “non è più grado di garantire il regolare svolgimento del servizio, poiché impegnato costantemente ad accorrere in supporto del personale delle sezioni per mediare con i detenuti problematici che giornalmente compiono gesti critici”.
Da qui la decisione di riprendere lo stato di agitazione. I sindacati lo avevano già proclamato qualche mese fa “e per identici motivi” ma da allora, nonostante la visita del Provveditore del Piemonte-Liguria e Valle d’Aosta, Rita Russo, i provvedimenti chiesti per “alleggerire le difficoltà” del personale della Polizia Penitenzia non sono stati adottati.(radiogold)
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