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Senato della Repubblica seduta n. 169 del 14/03/2024 il sottosegretario di Stato per la giustizia DELMASTRO DELLE VEDOVE, risponde all’interrogazione dei senatori MIRABELLI, BAZOLI- sul concorso pubblico, per esami, per la copertura di 120 posti di allievo commissario della carriera dei funzionari del Corpo di Polizia penitenziaria
Atto n. 3-00898
Pubblicato il 25 gennaio 2024, nella seduta n. 150 Svolto il 14 marzo 2024 nella seduta n. 169 dell’Assemblea
MIRABELLI, BAZOLI- Al Ministro della giustizia. –
Premesso che:
con il decreto dirigenziale 24 giugno 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, IV serie speciale “Concorsi ed esami”, n. 55 del 13 luglio 2021, è stato indetto un concorso pubblico, per esami, per la copertura di 120 posti di allievo commissario della carriera dei funzionari del Corpo di Polizia penitenziaria, e all’esito della procedura sono risultati idonei 163 candidati;
con il successivo decreto dirigenziale 20 giugno 2023, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, IV serie speciale “Concorsi ed esami”, n. 48 del 27 giugno 2023, vista anche la rilevata carenza di organico nella qualifica, il numero dei posti messi a concorso è stato elevato da 120 a 132 unità;
con il successivo decreto dirigenziale 6 settembre 2023 è stato indetto un ulteriore concorso, questa volta interno, per titoli di servizio ed esami, per la nomina di 60 vice commissari della carriera dei funzionari del Corpo,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga dissonante con il fondamentale principio di efficienza, che necessariamente guida l’agire amministrativo, l’indizione di una nuova procedura di selezione interna a pochi mesi di distanza dalla conclusione di analoga procedura pubblica, senza previamente usufruire, o facendolo comunque solo in minima parte, dei candidati risultati idonei all’esito di quest’ultima, tra i quali si segnala, peraltro, la presenza di diversi appartenenti al Corpo della Polizia penitenziaria già in possesso dei requisiti per la partecipazione al prossimo concorso interno.
Interrogazione 3-00898 sui recenti concorsi nella Polizia penitenziaria.
Il rappresentante del Governo ha facoltà di rispondere a tale interrogazione.
DELMASTRO DELLE VEDOVE, sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, ringrazio gli onorevoli interroganti che mi danno modo di chiarire ciò che credo sia frutto di un misunderstanding.
Gli onorevoli interroganti lamentano il mancato scorrimento di una graduatoria relativa alla carriera dei funzionari del Corpo di polizia penitenziaria, giacché vi era stato un concorso pubblico e successivamente è stato aperto un concorso per titoli interno alla pubblica amministrazione. In verità, il Dicastero, in particolar modo in ordine al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, si è più volte avvalso della facoltà di scorrere graduatorie già aperte, proprio per andare incontro ai principi di efficienza e di economicità indicati dagli onorevoli interroganti. Viceversa, nel caso specifico, era impossibile, perché avremmo violato il dettato legislativo. Dev’essere infatti sottolineato che l’accesso alla carriera dei funzionari del Corpo di polizia penitenziaria è regolato ai sensi dell’articolo 7 del decreto legislativo n. 146 del 2000 ed avviene nei limiti del 70 per cento dei posti disponibili mediante concorso pubblico, al quale cioè può partecipare chiunque sia in possesso dei requisiti previsti dal bando, e nei limiti del 30 per cento mediante concorso interno, al quale cioè può partecipare solo chi è già appartenente al Corpo di polizia penitenziaria.
Il decreto del capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del 1° ottobre definisce poi le procedure e le modalità di svolgimento sia dei concorsi pubblici sia dei concorsi interni, con riferimento però solamente ai limiti posti dal decreto legislativo n. 146, che ripeto essere per il 70 per cento al massimo nel concorso pubblico e per il 30 per cento al massimo nel concorso interno.
Con riguardo quindi alle procedure di selezione indicate nell’atto di sindacato ispettivo, segnalo che il concorso per 120 allievi di commissari di Polizia penitenziaria è stato bandito per la copertura dei posti da assegnare mediante concorso pubblico nel limite massimo del 70 per cento della pianta organica, poi aumentati a 132 rispetto ai 120 iniziali, avvalendosi dell’ulteriore facoltà di aumentare del 10 per cento.
I vincitori del concorso pubblico sono stati avviati al corso di formazione; mediante scorrimento della graduatoria, come effettivamente indicato, si è proceduto alla sostituzione dei candidati rinunciatari, pertanto lo scorrimento della graduatoria ha consentito di sostituire i candidati rinunciatari. Arrivati evidentemente al 70 per cento, avevamo raggiunto la copertura massima mediante quel bando di concorso pubblico che si poteva dare ai sensi del citato decreto legislativo.
Questo Ministero si è pertanto più volte avvalso dello scorrimento delle graduatorie, laddove possibile in termini di legge, e anche in questo caso si è avvalso di uno scorrimento interno della graduatoria, ma, arrivati al limite del 70 per cento, siamo stati costretti dal dettato legislativo ad aprire un’altra procedura interna per titoli e anzianità relativa invece alla quota del 30 per cento per l’assunzione dei funzionari.
Spero con questo di aver chiarito quello che credo fosse un misunderstanding.
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