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Casa di reclusione di Vigevano, l’allarme dei sindacati: «Grave carenza di organico»
Mancanza di agenti e carichi di lavoro sproporzionati
I sindacati tornano a segnalare criticità legate alla carenza di organico all’interno della casa di reclusione di Vigevano, dove nei giorni scorsi cinque agenti della polizia penitenziaria sono stati aggrediti da un detenuto e hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso. Secondo le organizzazioni sindacali Sappe, Sinappe, Osapp, Uspp, UilPa, Cgil e Cisl, il numero non sufficiente di agenti e assistenti in servizio «sta mettendo a dura prova la tenuta dell’organizzazione lavorativa e della sicurezza – denunciano i sindacati – Una carenza divenuta ormai drammatica, tanto che il personale è allo stremo delle forze perché sottoposto a carichi di lavoro sproporzionati, ricoprendo anche più posti di servizio, spesso saltando il riposo o facendo turnazioni che vanno ben oltre il normale orario di lavoro, accumulando decine e decine di giornate di ferie non godute. Lo stress psico-fisico a cui è costretto il personale, che spesso si tramuta in “malattia”, accentua ancor più la mancanza di personale, formando un vortice da cui è possibile uscirne solo con un incremento di un congruo numero di unità del ruolo agenti/assistenti, che consentirebbe almeno il godimento dei minimi diritti soggettivi. Anche gli eventi critici e, soprattutto, le aggressioni al personale, sempre più frequenti, concorrono inevitabilmente ad accentuare la già carente dotazione organica. La salute dei poliziotti penitenziari – sottolineano i sindacati – è a serio rischio se l’amministrazione e le istituzioni non si faranno carico di quanto denunciato, rimpinguando il personale mancante e mettendo in atto accorgimenti a tutela dell’incolumità fisica degli operatori».(informatorevigevanese)