Per restare aggiornati sulle ultime novità clicca qui e segui il canale WhatsApp di Al.Si.P.Pe

Droga e telefoni dai droni: trovato un sacco nel carcere di Sulmona

Il “regalo” era venuto dal cielo, ma “Babbo Natale”, per Carnevale, ha giocato uno scherzo ai suoi “bambini”: il sacco che doveva consegnare, infatti, non è giunto a destinazione. Caduto, forse, dal drone che lo trasportava prima del tempo o nel tempo sbagliato: fatto è che il pacco con telefoni e droga è stato ritrovato venerdì scorso all’interno della Casa di reclusione di via Lamaccio abbandonato.

Gli agenti di polizia penitenziaria lo hanno notato all’interno del perimetro carcerario e in particolare nei pressi del campo da calcio dove i detenuti passano le loro ore d’aria. Nel sacco c’erano otto telefoni (tra microtelefoni e telefoni), schede e un quantitativo importante di droga, circa duecento grammi di hashish sembrerebbe.

Merce immediatamente prelevata e sequestrata dagli agenti che, su disposizione anche della procura di Sulmona, hanno passato al setaccio le celle per capire a chi fosse destinata la consegna e chi l’avesse mandata.

Quella delle consegne con i droni è diventata ormai una pratica molto diffusa nelle carceri e anche in quello di Sulmona che, pur essendo di massima sicurezza, pecca ancora dal punto di vista strutturale di grandi carenze: molte garitte sono infatti fuori uso e quelle in uso hanno bisogno di manutenzione, per cui non tutte sono attive; senza contare la carenza di personale che rende difficile il controllo di una popolazione carceraria che è in sovrannumero di diverse decine di unità e che si appresta anche a crescere con l’apertura del nuovo padiglione.

Sulla consegna mancata indaga ora la polizia giudiziaria che con la procura sta monitorando con più attenzione lo spazio aereo sopra il carcere. Le consegne dal cielo, d’altronde, non sono le uniche: lo scorso anno un agente di polizia venne arrestato dai colleghi perché aveva portato quattro telefoni in carcere, indagine a sua volta partita ad ottobre del 2022, dopo che cinque agenti vennero malmenati dai detenuti per averli scoperti con i telefoni in cella, sequestrando una ventina di device in pochi giorni.il(germe)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *