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Dopo un lungo iter, dovuto anche ad aggiornamenti delle misure antisismiche, sono iniziati ieri i lavori di ristrutturazione dei padiglioni Genova, Napoli, Italia e Salerno della Casa circondariale di Napoli Poggioreale.
Una diversa distribuzione degli spazi interni e una riconfigurazione delle celle e delle relative pertinenze garantiranno la maggior capienza possibile, nel rispetto delle indicazioni provenienti dalla normativa vigente e dai recenti pronunciamenti della Corte Europea dei diritti dell’Uomo. La progettazione ha, inoltre, tenuto conto della necessità di garantire il criterio di “visitabilità” previsto nel D.M. 236/89 per l’edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata. Il progetto prevede anche interventi strutturali sull’impiantistica, incluso l’efficientamento energetico dei padiglioni stessi.
“Il carcere è un mondo complesso: si può criticare, ma bisogna anche dare atto degli sforzi che vengono fatti, che sono tanti”, ha detto il direttore Carlo Berdini che ha presenziato all’avvio dei lavori.
I fondi per l’adeguamento dell’istituto al Regolamento di Esecuzione DPR 230/2000 sono stati stanziati nel 2016, ma negli anni si sono presentate necessità ulteriori per rendere la struttura conforme ai più avanzati requisiti di sicurezza previsti per le infrastrutture carcerarie. In particolare, si è scelto di assumere la classe IV che, in base alla normativa vigente, è attribuita agli edifici aventi funzione preminente e strategica anche con riferimento alla gestione della protezione civile in caso di calamità.
Nell’ultimo anno si è assistito a un’accelerazione dell’iter per l’avvio dei lavori. Il 29 marzo 2023 il progetto esecutivo è stato approvato con Decreto Provveditoriale n. 181 per un importo complessivo di euro 20.403.732,33 (di cui circa 15 milioni con fondi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e per la restante parte con fondi messi a disposizione dal Ministero della Giustizia); il 15 dicembre è stato stipulato il contratto d’appalto con la ditta aggiudicatrice (Soc. Coop. MI.RU. arl – OPUS Costruzioni Spa – Lira Gestione Immobiliare srl) e il 5 febbraio 2024 è avvenuta la consegna dei lavori.
L’istituto, il cui piano architettonico risale ai primi anni del ‘900, rientra tra gli edifici vincolati dal Codice dei Beni culturali, che impone una ristrutturazione rispettosa del valore archeologico, storico e artistico dei padiglioni oggetto di intervento.