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Schlein in visita al carcere: “Grande attenzione verso percorsi sociali e ricreativi, pensare al dopo pena è importante”
Tappa alla Spezia oggi per Elly Schlein. La segretaria del Partito democratico è infatti approdata in città per una visita al carcere, su invito del Pd ligure. Prima del sopralluogo, Schlein si è fermata per alcune dichiarazioni. La segretaria ha toccato il tema del ricordo della Shoah – domani, 27 gennaio, la Giornata della Memoria. “Le parole del presidente Mattarella, che ha definito la Shoah il male assoluto, sono state molto importanti – ha osservato Schlein -. Dobbiamo continuare a esercitare questa memoria perché quella matrice di odio e discriminazione verso il ‘diverso’, in questo caso verso la comunità ebraica, è ancora presente nella nostra società. Il Pd continuerà a battersi contro ogni forma di antisemitismo, razzismo e odio, ed è un impegno quotidiano a cui le parole di Mattarella ci richiamano con grande forza, come a un dovere di tutta la comunità”.
Poi l’attacco all’esecutivo: “Il governo Meloni sta rischiando di svendere asset strategici pubblici di questo Paese, noi siamo contrari – ha proseguito la segretaria -. In manovra sono previsti 20 miliardi di privatizzazioni e non è ancora chiaro, temo neanche a loro, quali asset strategici vogliano svendere. In questi giorni si parla delle Poste… curioso, ho ritrovato un volantino di una più giovane Meloni che diceva non alla privatizzazione proprio delle Poste, vorrei ci spiegasse perché ha cambiato idea. Un atteggiamento questo che vediamo anche su altre partite molto significative per il Paese”. E ancora, per la segretaria “nella mancanza totale di un piano industriale di questo governo, rischiamo davvero di svendere, peraltro a grandi fondi finanziari o multinazionali, quelli che sono gli asset strategici per la ripartenza e per il rilancio economico e dell’occupazione italiani. I soldi del Pnrr, le risorse, gli investimenti vanno coniugati con una visione di dove vogliamo portare il Paese per far ripartire la buona impresa e il lavoro di qualità, e mi sembra che il governo non sia all’altezza di questa sfida”.
Quindi le parole all’uscita della casa circondariale. “E’ stata per noi una visita molto significativa e importante – ha detto Schlein -. Il Pd vuole dare molta attenzione alla situazione all’interno delle carceri, un’attenzione duplice: sia a chi si trova detenuto, sia a chi lavora all’interno degli istituti penitenziari. Ci vuole molta più attenzione da parte della politica e delle istituzioni. Bisogna mettere le risorse che servono per l’edilizia carceraria, a volte ci sono ristrettezze negli spazi e questo rende più difficile non solo la vita all’interno dell’istituto, ma anche il lavoro di chi deve vigilare. Ed è importante che vi siano, come in questo caso, un grande sforzo e una grande attenzione da parte della direzione dell’Istituto, del comando della Polizia penitenziaria, di chi svolge i servizi di area trattamentale, verso le opportunità di percorsi sociali, di risocializzazione, ricreativi: si vede quanto questo contribuisca a creare anche un nuovo rapporto, nuove opportunità, a dare un po’ di speranza e prospettiva una volta che le persone escono. Per le persone ristrette la questione forse più sentita è proprio non essere abbandonate nel momento in cui hanno finito di scontare la pena ed escono. Le istituzioni devono allora riuscire a mettere in campo dei percorsi perché possano rifarsi una vita, una professionalità, trovare un lavoro, rimettersi in piedi e quindi non rischiare di ricadere negli sbagli che riportano qui dentro”. La segretaria, che ha ricevuto un omaggio dai detenuti, ha concluso osservando che “è interesse di tutta la società lavorare per prevenire la recidiva e questo si può fare solo fornendo già dentro, durante la detenzione, opportunità di formazione lavorativa, corsi come quello di teatro che abbiamo avuto modo di vedere qui, o ancora come il corso di rap ci cui ci hanno raccontato… sono cose che riducono anche quel muro di distanza che ogni tanto fa avere pregiudizio. Credo sia importante fare esperienze in cui invece si tira giù quel muro, così si capisce che qui non c’è un’umanità ‘altra’, è la stessa umanità, che può sbagliare e pagare per i suoi errori: ma non dimentichiamo che si tratta di persone, che hanno dei diritti. La Costituzione parla chiaro: bisogna lavorare per pensare durante la pena a quello che accadrà dopo e non abbandonare queste persone”.(cittadellaspezia)