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Riconosciuto nei pressi del Ponte della Scorsa, si tratta di un ventenne che è stato portato in carcere. Quella sera si era dato alla fuga alla vista degli agenti.
È stato arrestato e condotto in carcere il secondo individuo che, il 26 ottobre scorso, era stato individuato dalla Polizia nei pressi del carcere spezzino di Villa Andreino mentre avveniva il lancio di alcuni oggetti nel cortile della struttura. Si tratta di un ventenne, già gravato da precedenti per spaccio, che in concorso con un complice tratto in arresto in flagranza di reato quel giorno stesso, avrebbe introdotto all’interno della locale casa circondariale sostanze stupefacenti e dispositivi telefonici destinati ai detenuti.
Quel giorno gli uomini della Squadra Mobile e della Polizia Penitenziaria, appostati, avevano individuato due individui sospetti avvicinarsi alle mura di cinta: mentre uno dei due aveva lanciato un pacchetto contenente droga e una scheda telefonica nel cortile interno dell’istituto, il complice che fungeva da palo era fuggito facendo perdere le proprie tracce.
Il pacchetto lanciato conteneva una scheda telefonica attiva, diversi grammi di cocaina e hashish ancora da confezionare e suddividere in dosi, nonché pastiglie di buprenorfina: un oppiaceo di sintesi con azione agonista-antagonista che agisce in parte come oppiaceo (eroina, morfina, metadone) ed in parte come un suo antagonista e, quindi, prodotto per essere utilizzato nelle cure della dipendenza da sostanze stupefacenti.
Mentre veniva arrestato in flagranza di reato l’autore del lancio – un 34enne – il suo complice, subito riconosciuto ed identificato per il giovane ventenne, veniva denunciato per concorso nei medesimi reati. Nel pomeriggio di ieri il giovane è stato finalmente individuato dagli agenti dell’antidroga mentre si aggirava nei pressi del Ponte della Scorza, nel Quartiere Umbertino, dove è stato bloccato e tratto in arresto su ordine della Procura.
All’arrestato viene contestato, in concorso con il trentaquattrenne, il reato di spaccio di sostanze stupefacenti con l’aggravante di aver destinato la droga a persona ristrette in un istituto carcerario nonché di aver indebitamente procurato a detenuti strumenti idonei ad effettuare comunicazioni. Circostanze al vaglio del gip Mario De Bellis che ha emesso il provvedimento restrittivo, nonché del procuratore Antonio Patrono che ha coordinato le indagini.(cittadellaspezia)