IL PROVVEDIMENTO
La rivolta al Bassone, pugno di ferro del Ministero: trasferiti i detenuti protagonisti degli scontri
La decisione è arrivata pochi giorni dopo il brutale agguato ai danni degli agenti di polizia penitenziaria. Uno colpito in testa da un pezzo di legno, prognosi di 12 giorni.
Pochi giorni dopo la rivolte scoppiata al carcere del Bassone – domenica sera – arriva la decisione del Ministero, in ottemperanza alle normative in vigore: i sette detenuti (tutti stranieri) identificati dagli agenti di polizia penitenziaria come gli autori degli scontri scoppiati in una sezione del carcere sono stati tutti trasferiti in un altro istituto fuori provincia. Questo è quello che prevede la legge e questo è quello che il Ministero ha deciso. Senza perdere tempo. Lo si apprende da fonti ministeriali.
La rivolta di domenica è stata inscenata da alcuni dei detenuti presenti: un autentico agguato agli agenti di polizia penitenziaria, cinque dei quali sono rimasti feriti. Per uno la prognosi è di 12 giorni: è stato colpito (per fortuna indossava il casco di protezione ndr) da un pezzo di legno in testa (staccato da una gamba di un tavolo). Agguato proditorio, si diceva, perchè i detenuti hanno rotto le luci delle celle e pure le telecamere di videosorveglianza e poi hanno appiccato un incendio. Cosicchè gli agenti di polizia penitenziaria si sono trovati ad affrontare uno scenario tremendo: il fumo e le fiamme da spegnere, il buio ed i colpi dei detenuti. Terribile davvero.
Come detto, cinque agenti contusi (il più grave con 12 gorni di prognosi), un detenuto anh’esso ferito. I protagonisti della rivolta, come detto, tutti lontano da Como da qualche giorno. La disposizione è stata firmata dal sottosegretario Ostellari che la scorsa estate ha visitato il Bassone accompagnato dal collega Nicola Molteni.(ciaocomo)
