Nelle carceri umbre mancano 142 agenti. Nel 2023 24 tentati suicidi
Venerdì a Perugia si è conclusa la visita del procuratore Sottani nei penitenziari regionali: «Servizi difficili da garantire a causa delle gravi carenze di personale»
Sovraffollamento, condizioni di detenzione, autolesionismo e tentativi di suicidio, carenza di agenti della penitenziaria, di attività rieducative e ritardi nelle decisioni del Tribunale di Sorveglianza. Sono questi i principali problemi riscontrati dal procuratore generale Sergio Sottani che venerdì, a Perugia, ha concluso la sua visita ai quattro istituti penitenziari della regione.
Sovraffollamento Partendo dal tema del sovraffollamento, al momento la situazione più critica riguarda soprattutto Terni, dove a fronte di una capienza regolamentare di 416 posti letto i detenuti sono 510, di cui 111 stranieri. A Spoleto sono 456 i posti letto previsti e 458 gli ospiti (51 stranieri); 116 i detenuti a Orvieto fronte di 97 posti previsti (41 stranieri). Infine, il carcere di Perugia ha una capienza regolamentare di 328 posti letto a fronte di 339 presenti (193 stranieri); solo qui, inoltre, è presente la sezione femminile, con 51 donne detenute di cui 23 straniere.
Agenti Sottani ha ricordato che l’articolo 27 della Costituzione prevede una funzione rieducativa della pena, per garantire la quale però serve personale in numero adeguato. Complessivamente sulla base delle piante organiche in Umbria mancano 142 agenti di polizia penitenziaria: a Terni dove ne sono previsti 241 quelli effettivamente presenti sono 196; a Spoleto lavorano 237 agenti mentre ne servirebbero 281; a Orvieto gli effettivi sono 48 a fronte di una pianta organica da 61; a Perugia, infine, sono previsti 248 agenti ma quelli in servizio sono 208. «La grave carenza di personale – ha detto Sottani – rende quindi molto difficile garantire i servizi rieducativi e l’attività di vigilanza dei reclusi».
Suicidi e autolesionismo Nel corso degli incontri si è parlato anche della circolazione di droga e cellulari all’interno dei penitenziari, nonché dei casi aggressione al personale, di autolesionismo, suicidi o tentato suicidio, «i cui numeri anche in Umbria – ha sottolineato il procuratore generale – sono purtroppo preoccupanti». Solo nel 2023 sono stati due i suicidi (entrambi a Terni) e 24 quelli tentati (9 a Perugia, 7 a Terni e 8 a Spoleto). Ben 191 invece gli atti di autolesionismo (84 solo a Perugia e 76 a Spoleto) e 46 le aggressioni ai danni degli agenti della penitenziaria. Tutti fenomeni sui quali la Procura ha assicurato il proprio impegno al fine di contenerli.
Ritardi Parlando con Sottani i detenuti hanno sottolineato in particolare i ritardi nelle decisioni del Tribunale di Sorveglianza, a sua volta dettati anche – come ricordato dal procuratore – dalle gravi carenze d’organico del personale amministrativo. I carcerati sottoposti a regime di alta sicurezza invece hanno parlato del mancato riconoscimento dei benefici chiesti a seguito della riforma dell’ergastolo ostativo e più in generale dei benefici introdotti con la riforma Cartabia. Fronti sui quali Sottani ha spiegato che servirebbero investimenti da parte del Ministero in termini di risorse e di personale. Le riforme hanno infatti portato a un aumento esponenziale delle richieste di benefici, senza meccanismi automatici a favore de detenuti per reati gravi. Tutti problemi ai quali si aggiunge anche la mancanza di una Rems, una residenza in cui ospitare detenuti con problemi psichiatrici che nelle carceri non dovrebbero stare.(umbria24)