Tensione sempre alta nel carcere di Larino
Alcuni detenuti si rifiutano di rientrare in cella, sul posto militari dell’Arma e il magistrato di sorveglianza: oggi sit-in degli agenti
Per la seconda volta in pochi giorni, poco meno di 10, è tornata alta la tensione nel carcere di Larino, che sembra non trovare più pace. Situazioni di grande agitazione e nervosismo, dovuta a una rimostranza da parte di alcuni detenuti, quella che si è dovuta affrontare dal pomeriggio alla serata di martedì, dove in diversi reclusi hanno opposto il deciso rifiuto a rientrare nelle loro celle. Insomma, clima incandescente nella casa circondariale e di reclusione di contrada Monte Arcano, che nei mesi scorsi ha subito un avvicendamento alla guida del penitenziario. Una protesta causata dalla sospensione di laboratori e altre attività, sempre avvenuti con la nuova direzione. Per fortuna non ci sono stati feriti, ma sul posto sono intervenuti i Carabinieri della compagnia di Larino e anche il magistrato di sorveglianza. Protesta poi rientrata per fortuna. Ma l’atmosfera è carica di elettricità anche da parte della Polizia penitenziaria. Stamani, dalle 9, ci sarà un sit-in in contrada Monte Arcano, organizzato dalle sigle sindacali Sappe, Osapp, Cgil, Cisl, Uil, Uspp e Sinappe, «in seguito della mancata soluzione dei problemi sollevati più volte all’amministrazione centrale in Roma (Ministero della Giustizia e Provveditorato Regionale) inerenti alla grave carenza di personale di polizia penitenziaria ruolo agenti-assistenti, intendono esprimere pubblicamente il proprio dissenso davanti alla struttura penitenziaria di Larino. I partecipanti innalzeranno le bandiere delle rispettive sigle sindacali aderenti. I presidi sono conseguenti alla proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale della Polizia penitenziaria». Parti sociali che avevano evidenziato la situazione di sovraffollamento, con oltre 320 detenuti a Larino e 57.230 in Italia (dati del 31 maggio scorso, rivendicando un immediato intervento. Intanto, sull’episodio di due giorni fa è intervenuto il segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria. «Nella Casa Circondariale di Larino, si sono vissuti momenti di forte tensione a causa di una protesta messa in atto dai detenuti della sezione “media sicurezza”. Infatti, dalle ore 16 circa, i detenuti, pretestuosamente, hanno inscenato una protesta con il mancato rientro nelle celle di tutti gli occupanti della sezione 1°piano, con conseguente attivazione del piano provinciale di intervento da parte della Prefettura di Campobasso. La tensione è scemata solamente dopo le ore 22 dopo l’intervento del direttore dell’istituto e del Magistrato di Sorveglianza che hanno preso atto delle rimostranze della popolazione detenuta che, dopo una lunga mediazione ha fatto rientro nelle proprie stanze. La situazione nel carcere frentano è divenuta ormai insostenibile, non solo per la popolazione detenuta, che tra le varie recriminazioni denuncia il mancato presidio sanitario nell’ Istituto. Infatti, ormai da mesi la presenza del medico è garantita solo dalle ore 8.00 alle ore14.00, con continuo ricorso alle prestazioni del medico di guardia e del 118, che conseguentemente viene distolto dal territorio, ma anche per gli operatori penitenziari tutti, che devono sopperire alla grave carenza di personale con massacranti turni di servizio, anche di 12 ore, continuamente richiamato in servizio, con ricorso sistematico alle prestazioni di lavoro straordinario e mancata possibilità di fruizione dei diritti dei lavoratori. Inoltre, cosa ancora più grave, gli stessi devono sopperire alle carenze sanitarie e specialistiche, alla luce del fatto che i ristretti il più delle volte sono portatori di patologie psichiatriche o legate allo stato di tossicodipendenza e la mancanza di personale specializzato porta a gravi episodi di intemperanza e turbamento dell’ordine e della sicurezza. Ultimo evento l’aggressione di un Assistente di Polizia Penitenziaria la scorsa settimana. Gli eventi critici sono ormai giornalieri e lo stato di agitazione promosso dalle sigle sindacali pare non abbia sortito alcun effetto sui Superiori Uffici dell’ Amministrazione Penitenziaria, che rimane sorda alle richieste di incremento di personale, motivo per il quale, tutte le sigle sindacali, hanno indetto per oggi una manifestazione di protesta davanti l’istituto frentano».