Anniversari stragi: ‘Testimoni Capaci’ di emozionare
E’ iniziato ieri a Palermo e terminerà con la Notte bianca della legalità in Cassazione, il prossimo 27 maggio, il viaggio ideale dell’agenda di Giovanni Falcone, testimone di una veglia-staffetta che coinvolge 1.500 studenti di tutta Italia, 200 scout e circa 300 tra magistrati e rappresentanti della società civile nel progetto “Testimoni Capaci”.
Un’iniziativa voluta dall’Associazione nazionale magistrati a 31 anni dalla strage di Capaci, realizzata in collaborazione con il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e la Corte di cassazione e con il patrocinio della Rai, per ricordare le vite di tante donne e uomini dello Stato sacrificate nella lotta per la legalità.
La cerimonia di inaugurazione della veglia-staffetta che durerà tre giorni si è tenuta oggi pomeriggio presso la Scuola di formazione dell’Amministrazione penitenziaria “Giovanni Falcone”, dove sono custoditi i resti dell’auto del giudice ucciso nell’attentato del 1992. Proprio davanti alla teca si svolgeranno incontri, tavole rotonde e omaggi alle 28 rose spezzate, i magistrati vittime delle mafie o del terrorismo, la cui vicenda umana e professionale verrà raccontata agli studenti da due colleghi, un giovane e un anziano, e da un rappresentante della società civile.
Alla cerimonia di apertura sono intervenuti il Capo del Dap, Giovanni Russo, il Presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, la Prima Presidente della Corte di cassazione Margherita Cassano, i magistrati Salvatore Casciaro e Giacomo Ebner. L’attrice Veronica Pivetti ha letto alcuni scritti dell’agenda di Falcone.
“Le rose spezzate sono un simbolo – ha spiegato Santalucia – creato da un architetto all’indomani della strage di Capaci e ispirato dalle lenzuola bianche esposte dalla comunità di Palermo a testimoniare un silenzio partecipe”. “Ai ragazzi – ha continuato il presidente dell’ANM – racconteremo cosa significa essere magistrati e che è nostro dovere ricordare chi ha sacrificato la propria vita per il bene della comunità e il dovere della legalità”.
“Avvicinatevi con commozione ed empatia alla teca che custodisce l’auto di Falcone – ha detto Giovanni Russo rivolto agli studenti presenti nell’aula magna – Ascoltate quel silenzio irreale, lo stesso che è seguito all’esplosione di Capaci, e riflettete sul ruolo che potete avere voi, che non eravate ancora nati, nel preservare questa memoria”.
Tra i magistrati più giovani d’Italia chiamati a raccontare la propria esperienza sul fronte della lotta al crimine anche il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Anna Maria Frustaci, che da anni vive sotto scorta e che ha raccontato la propria esperienza in un libro, “La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia”, presentato sabato scorso al Salone del libro di Torino.
Nel corso della prima veglia notturna di oggi, il racconto dei superstiti Giovanni Paparcuri, Giuseppe Costanza e Alberto Romagnoli, mentre domani sera toccherà a Giuseppe Ayala rievocare momenti del maxi-processo in cui fu pubblico ministero.
Iniziati oggi anche i laboratori formativi destinati agli studenti. Coordinati da rappresentanti dell’avvocatura, approfondiranno diversi argomenti, come le investigazioni scientifiche (insieme ai Carabinieri del Ris), la ricerca di persone scomparse, la giustizia minorile, la violenza di genere.
Il ruolo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e del Corpo di Polizia penitenziaria nella lotta contro mafia e terrorismo sarà oggetto della lezione conclusiva che Giovanni Russo terrà nel pomeriggio di venerdì 26 maggio, prima della cerimonia di chiusura della tre giorni che vedrà la consegna dell’agenda di Falcone dagli studenti a Luca Paniz: sarà l’ex presidente dell’Anm a portarla in Corte di cassazione, dove il giorno successivo si svolgerà la Notte Bianca – Portatori sani di legalità, evento conclusivo della manifestazione.