“Quella della Polizia penitenziaria è un’opera complessa e importante. Il pensiero va ai caduti, figure che hanno espresso un grande esempio professionale, compiuto in condizioni impegnative. Complesse particolarmente in alcuni momenti: ricordo le preoccupazioni durante la pandemia sulla situazione carceraria, in luoghi così peculiari come gli istituti penitenziari. La preoccupazione era altissima per la salute di chi vi lavora e di chi vi era recluso. L’aver superato senza gravi conseguenze quel periodo è un merito della Polizia Penitenziaria“.
Così il saluto del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale una rappresentanza del Corpo di Polizia penitenziaria, nell’ambito delle celebrazioni per il 206° anniversario della sua fondazione.
“Alla base vi sono professionalità e dedizione – ha proseguito il Capo dello Stato – che si esprime perseguendo i valori e gli obiettivi della sicurezza, della legalità, del reinserimento, avendo come guida la Costituzione. Tutto questo è nel vostro patrimonio e desidero ringraziarvi per quanto fate”
La delegazione era guidata dal capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo, e da quattro dirigenti generali del Dap.
Il Capo del Dap ha espresso a Mattarella profonda gratitudine per le parole “preziose e fonte di ispirata motivazione” contenute nel messaggio inviato in occasione della cerimonia della scorsa settimana. E come siano state avvertite dalle donne e dagli uomini del Corpo “quasi come l’affettuoso incoraggiamento di un padre – mai come in questo caso nobile – ai suoi figli per quanto da questi fatto ogni giorno”.
Nel suo breve intervento, Russo ha tenuto a sottolineare una qualità importante e utile a definire meglio il profilo degli appartenenti al Corpo: “Una umanità non comune. Una umanità che è fatta di parole di confronto per le persone detenute veramente in difficoltà; di slanci generosi per contrastarne, con istintiva empatia, gli innumerevoli tentativi autolesionistici; di collette spontanee e manifestazioni di grande solidarietà davanti alle emergenze”.
Al termine dell’incontro, al Presidente Mattarella è stato donato un trofeo con la riproduzione del Fregio del Corpo di Polizia penitenziaria: realizzato a traforo e composto da quattro fiamme in plexiglass, reca, in basso, l’incisione con il motto “Despondere spem munus nostrum”. L’opera è stata prodotta dai detenuti impegnati nel laboratorio orafo attivo nel reparto G9 della Casa circondariale di Roma Rebibbia Nuovo Complesso.