Cassino – Carcere, la Penitenziaria suona l’allarme: manca un terzo del personale e l’affollamento è al 130%
Il Carcere di Cassino è tra le case di reclusione del Lazio che lamentano una forte carenza di personale di polizia penitenziaria ed un affollamento di detenuti che raggiunge il 130% degli spazi disponibili.
La denuncia è arrivata nel corso della manifestazione di protesta messa in atto davanti la Carcere di Regina Coeli a Roma da numerose sigle sindacali della polizia.
La casa circondariale della Città martire, infatti, è seconda – proprio dopo Regina Coeli – per carenza di personale di custodia. Se il carcere della Capitale ha il 34% in meno di agenti rispetto alla pianta organica, la struttura carceraria di Cassino lamenta un 33% di agenti in meno.
Anche sul fronte dell’affollamento del carcere, le cose non vanno bene per Cassino, pure se la situazione, in questo caso, appare migliore rispetto a diversi altri istituti di pena della regione. Il carcere cassinate, infatti, si colloca assieme a quelli di Latina, Viterbo e al Nuovo complesso di Rebibbia nel gruppo delle strutture che presentano un affollamento di carcerati superiore del 30% rispetto al numero d posti previsti, mentre le situazioni di maggiori criticità, per quanto riguarda il sovraffollamento, si registrano a Regina Coeli e Civitavecchia (nuovo complesso) che presentano tassi di affollamento rispettivamente del 158% e del 154%.
Il quadro dipinto dai rappresentanti della Polizia penitenziaria, ad ogni modo, è drammatico. Gli agenti illustrano i numeri del mondo carcerario e il discorso è chiaro: la maggiore carenza di personale si registra negli istituti di Regina Coeli (-34%), Cassino (-33%), NC Rieti (-28%), Velletri (-27%), CR Rebibbia (-25%) e Viterbo (-21%).
Va poi considerata anche la situazione in cui si trovano gli organici degli istituti penitenziari di Frosinone e Rebibbia Nuovo Complesso, che presentano una carenza di circa il 30% dell’organico a causa delle fatto che sono tenuti a svolgere anche le attività delle unità non proprie relative al Nucleo Traduzioni Provinciale di Frosinone e al Nucleo Traduzioni Cittadino di Roma.
A promuovere il sit-in davanti al carcere romano sono state tutte le organizzazioni sindacali regionali della Polizia Penitenziaria: Fns Cisl, Sappe ,Uilpa, Uspp, Sinappe, Osapp e Fp Cgil. Tutte d’accordo nel denunciare che nella regione Lazio mancano almeno 500 unità di Polizia Penitenziaria. Alla manifestazione hanno partecipato tutti i responsabili Territoriali delle province di Roma, Rieti, Viterbo, Latina e Frosinone, oltre, al personale appartenente agli Istituti e servizi vari Minorili della regione.
Un altro dato importante ricordato dai sindacati è quello relativo al numero di aggressioni che si consumano nelle carceri del Lazio a danno dei poliziotti: nel 2021 sono state 42; nel 2022 sono state 33 e nei primi 3 mesi del 2023 se ne contano già 17.
“È necessario intervenire – chiedono tutti i sindacati – sull’organizzazione del servizio all’interno degli istituti e mettere mano alle norme relative all’Ordinamento Penitenziario ed al codice penale. E’ opportuno e necessario provvedere alla carenza degli organici, creare spazi a disposizione del personale ed ausili tecnologici per migliorare il servizio. Richieste avanzate da tempo al Ministero della giustizia ed al DAP, misure concrete e non soluzioni tampone che inevitabilmente finiscono con il riportare il problema all’origine”.(tg24.info/cassino)