Carceri umbre, sottosegretario, esecuzione pene nel Paese di provenienza e fare le Rems
“Ho trovato una situazione di sovraffollamento, come in tutte le carceri italiane”. Lo ha dichiarato alla stampa il sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, dopo aver incontrato la dirigenza delle carceri e gli agenti di polizia penitenziaria alla Casa Circondariale di Perugia Capanne. Con lui erano presenti anche il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno Emanuele Prisco, il presidente della Commissione Sanità del Senato Franco Zaffini ed la Presidente della Commissione Sanità della Regione Umbria Eleonora Pace.
“Un sovraffollamento legato alla presenza di detenuti stranieri e di sottorganico di agenti”. Per questi ultimi il sottosegretario ha specificato che “siamo riusciti a dare un grande segnale alla polizia penitenziaria con mille extra assunzioni, oltre a quelle preventivate nel piano triennale e per quanto riguarda il sopraffollamento un modello da poter seguire è quelle delle esecuzioni penali delle sentenze italiane nel paese di provenienza, senza il previo consenso del detenuto”.
Nel carcere di Perugia si trovano 64 detenuti che provengono da Albania, Romania, “paesi con i quali abbiamo trattato per consentire l’esecuzione penale a casa loro”. daremo delle risposte in questi termini”.
“In Italia – aggiunge il sottosegretario – ci sono 20mila detenuti stranieri che costano 137 euro al giorno che moltiplicato per ventimila e per 365giorni all’anno, abbiamo già trovato i soldi per fare un piano di edilizia penitenziaria”.
Delmastro Delle Vedove ha poi risposto alla domanda sui detenuti psichiatrici: “Dobbiamo fare le Rems (residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza), coordinandoci con la Regione, perché è giusto che questi detenuti siano altrove e non a flagellare la vita degli altri detenuti, degli uomini e donne della polizia penitenziaria e poi i trasferimenti extra distrettuali. Chi dopo aver combinato reati fuori e dentro al carcere continua a fare disastri deve essere trasferito perché non vogliamo più che gli agenti si trovino persone che li hanno già aggrediti”.
Un problema che riguarda le carceri sono gli anni degli agenti della polizia penitenziaria che la maggior parte delle volte devono contendersi con detenuti molto giovani e quindi più forti fisicamente: “Su questo il Governo – ha detto Prisco – ha fatto un piano di assunzione straordinario, oltre allo scorrimento delle graduatorie, di circa mille unità che potenzieranno gli organici e mi auguro che ci possa essere spazio per le carceri umbre e dare rinforzo alle donne uomini della polizia penitenziaria. Insieme alla formazione stiamo facendo nuove assunzioni per queste ragioni”.
“La vicenda sanitaria è una delle emergenze dell’Umbria che è stata affrontata con una serie di audizioni dalla commissione della presidente Pace”. A dirlo è Franco Zaffini. “Realizzeremo la Rems, uno degli obiettivi che ci siamo posti e migliorare l’assistenza di questi detenuti e una buona parte dei quali hanno problemi di doppia diagnosi che appesantisce il lavoro della polizia penitenziaria e della struttura carceraria”.
Gli fa eco Eleonora Pace che riferisce di essere a buon punto: “E’ un tema che ho affrontato di sovente in commissione, abbiamo ricevuto i direttori dei carceri, il garante dei detenuti, stiamo lavorando e producendo un risoluzione condivisa all’unanimità da presentare al consiglio regionale, con una serie di iniziative volte ad alleggerire il lavoro degli uomini e delle donne della polizia penitenziaria”.(umbriajournal)