Augusto Zaccariello, Primo dirigente di Polizia penitenziaria e per oltre 8 anni comandante del Nucleo investigativo centrale del Corpo, è da oggi il nuovo direttore del Gruppo operativo mobile. Prende il posto del Generale di Brigata Mauro D’Amico, per 11 anni alla guida del GOM e ora a riposo. Al vertice del NIC sale il Dirigente di Polizia penitenziaria Ezio Giacalone.
La cerimonia del passaggio di consegne della Bandiera del Gruppo fra D’Amico e Zaccariello si è svolta nel pomeriggio, presso la Scuola di Formazione e Aggiornamento del Personale Penitenziario “Giovanni Falcone”, nel piazzale antistante la teca con i resti dell’autovettura in cui viaggiavano il magistrato siciliano e sua moglie Francesca Morvillo. Presenti il Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo, e i direttori generali del Dap Gianfranco De Gesu e Massimo Parisi.
“Il Generale D’Amico è stato il simbolo del GOM per molti anni”, ha detto il Capo Dap nel suo breve intervento di ringraziamento al termine della cerimonia. “Ha rappresentato per l’autorità giudiziaria, per l’autorità amministrativa, per le istituzioni del nostro Paese un punto di riferimento imprescindibile. Un servitore dello Stato che in silenzio e discrezione ha saputo fare sempre il suo lavoro a livelli di eccellenza”. Il ‘modello del Generale D’Amico’, lo ha definito Russo: quello di chi “ha saputo governare i suoi uomini quotidianamente in uno dei più delicati compiti della nostra Amministrazione”. Il Capo del Dipartimento si è infine congratulato con i nuovi responsabili del GOM e del NIC, ai quali ha indirizzato i migliori auguri di buon lavoro.
Il Gruppo Operativo Mobile della Polizia penitenziaria opera alle dirette dipendenze del Capo del Dipartimento. Le donne e gli uomini del GOM provvedono alla custodia dei detenuti sottoposti al regime speciale previsto dall’art. 41 bis, comma 2, dell’Ordinamento Penitenziario, nonché dei detenuti che collaborano con la giustizia ritenuti particolarmente a rischio dalla Direzione generale dei detenuti e del trattamento. Inoltre curano la traduzione e i piantonamenti dei detenuti e degli internati ad altissimo indice di pericolosità che, per motivi di sicurezza e riservatezza, possono essere effettuati con modalità operative anche in deroga alle vigenti disposizioni amministrative. Infine intervengono, su disposizione del Capo del Dap, in ogni altro caso determinato dall’esigenza di fronteggiare gravi situazioni gestionali in ambito penitenziario.
Anche il Nucleo Investigativo Centrale è incardinato nell’ufficio del Capo del Dipartimento. È un reparto specializzato che, come Polizia giudiziaria, si occupa prioritariamente di indagini in materia di criminalità organizzata e terrorismo o che, in ragione della particolare complessità e delicatezza, non possono essere svolte dai reparti territoriali di Polizia penitenziaria. Oltre a coordinare operativamente le attività di indagine delle articolazioni regionali, il NIC è anche un osservatorio investigativo che, attraverso l’analisi e il raccordo informativo, studia le dinamiche dei fenomeni criminali, del terrorismo interno, del terrorismo internazionale, della radicalizzazione e del proselitismo in carcere.